Notizie di oggi

Piazza Armerina – La polizia blocca auto senza targa con quattro rumeni a bordo

Piazza Armerina, girano di notte per il centro della città dei mosaici, a bordo di un’autovettura senza targa; intercettati e controllati dalla Polizia vengono trovati in possesso di arnesi atti allo scasso: rumeni denunciati dalla Polizia di Stato”

Nel corso della scorsa notte, gli uomini della Sezione Volanti, Ufficio Controllo del Territorio, del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina – diretto dal Commissario Capo Dott. Sergio Carrubba – hanno denunciato quattro cittadini rumeni, per il reato di  reato di possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso ex art. 707 c.p..

In particolare, nel corso del servizio di controllo del territorio svolto nella città dei mosaici, la scorsa notte, finalizzato alla prevenzione di reati in genere, gli uomini della volante armerina intercettavano un’autovettura sprovvista di targa anteriore, che procedeva a velocità sostenuta. Il conducente di tale autovettura, alla vista della Volante, effettuava una repentina e maldestra manovra per sottrarsi al controllo di polizia. Gli agenti, senza esitazione, invertivano il senso di marcia e riuscivano immediatamente a bloccare l’automezzo, identificando gli occupanti in quattro soggetti di nazionalità rumena, F.I. (classe 1994), P.F. (classe 2001), I.D. (classe 1985), D.G. (classe 1987), e sottoponendo gli stessi a perquisizione personale e veicolare. Detta perquisizione, estesa all’automezzo, permetteva di rinvenire, occultati nel cofano, nr. 3 tenaglie – nr.2 cacciaviti – nr. 1 scalpello – nr. 2 giratubi,  di cui i soggetti controllati non fornivano plausibili giustificazioni circa il possesso.

Per tali circostanze i soggetti rumeni venivano deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna,  per i reati di possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso, nonché sanzionandoli ai sensi del codice della strada per violazioni varie, che determinavano anche il sequestro amministrativo del mezzo.

           

polizia

Borse di studio universitarie: una petizione degli studenti siciliani

“Idoneo ma non assegnatario”: per gli studenti universitari iscritti all’anno accademico 2017/2018, la possibilità di ricevere tutti i benefici della borsa di studio è sfumata all’ombra di queste quattro semplici parole. Seppure l’argomento sia stato più volte discusso, la situazione rimane invariata e gli studenti degli Atenei siciliani si trovano in estrema difficoltà nell’affrontare le spese delle tasse universitarie e dell’acquisto dei libri di testo; situazione che grava maggiormente nel caso dei fuorisede non vincitori della borsa, che hanno fatto richiesta per l’alloggio, ma sono comunque costretti a pesare sulle loro famiglie per pagare gli affitti mensili, le bollette, e soprattutto i costi dei viaggi.

Ovvia è anche la contraddittorietà della sentenza delle graduatorie, che ha lasciato sbigottiti la maggior parte degli studenti che hanno partecipato al concorso sperando di poter affrontare l’anno proseguendo i propri studi serenamente.

Successivamente alla proposta di legge “All-In per il diritto allo studio”, partita il 9 Aprile 2016 da un’ iniziativa popolare e presentata in parlamento con più di 50.000 firme, il fondo per il diritto allo studio è effettivamente aumentato: la Sicilia passa da 12,5 milioni del 2016 a 25,7 milioni dell’anno successivo. Ma questo non ha portato al risultato sperato.

Gli studenti degli Atenei della regione si sono armati di carta e penna per raccogliere ulteriori firme tra i colleghi con un’iniziativa che vede in prima linea i ragazzi delle associazioni universitarie UniAttiva per l’ateneo di Palermo, Koinè dall’ateneo Catanese, Chirone dell’ateneo di Messina, Alfredo Antieri, ed Eleonora Agnello dall’università degli studi Kore di Enna. Alla luce dell’aumento dei fondi destinati alle borse di studio, dalle continue richieste da parte degli studenti e delle famiglie siciliane, chiediamo al Commissario Straordinario dell’ERSU di Palermo ed Enna, ai Presidenti dell’ERSU di Catania e di Messina, che tutti gli studenti ritenuti idonei per reddito e merito possano effettivamente usufruire delle borse di studio che permettano loro un sereno svolgimento della carriera accademica, e che le borse di studio vengano erogate improrogabilmente entro il 31 Gennaio di ogni anno accademico.

Indignati per la situazione in cui si trova ancora la regione Siciliana nel 2018, che non riesce a far fronte ai bisogni delle famiglie, e non riesce tutt’ora a garantire un diritto allo studio fruibile a tutti i ragazzi siciliani, chiediamo quindi che la voce degli studenti non venga ancora una volta ignorata, facendo appello alla pubblica amministrazione e agli enti coinvolti.

Così si esprime Eleonora Agnello studentessa della Kore di Enna: “con l’inizio della crisi c’è stato un crollo delle iscrizioni, guarda caso proprio dei più poveri. Pesano le tasse e molti non se ne rendono conto. E’ assurdo chiedere qualcosa che per diritto tocca agli studenti universitari; Io studio a Enna e mi trovo bene su molti aspetti ma ho amiche che studiano a Catania, a Palermo e quello che mi raccontano giornalmente è assurdo. L’università deve essere una bella esperienza, gli anni devono essere piacevoli e spensierati..non si può essere indifferenti di fronte al disagio. Ho deciso di prendere parte a quest’iniziativa e di coinvolgere tre università (Palermo, Catania e Messina) e insieme di far partire una rivoluzione; è la loro occasione per iniziare a cambiare le cose che non vanno. Non ci fermeremo davanti al primo no, ci vorrà ben altro.

CORRE L’OBBLIGO RICORDARE L’ARTICOLO 3 DELLA REPUBBLICA ITALIANA che afferma :  I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.  ”

studenti universitari

Sul giornale Vita la storia di Jomadar: dall’arrivo a Piazza Armerina all’impegno nell’accoglienza

Da oltre 30 anni, Vita è la testata di riferimento per il Terzo Settore, attiva nel promuovere il bene comune e l’interesse generale. Attraverso la narrazione di storie di integrazione e innovazione sociale, come quella di Jomadar,

L’arrivo di Jomadar in Italia e le difficoltà iniziali

Jomadar Md Sakib, originario del Bangladesh, è arrivato in Italia in cerca di una vita migliore, ma ha affrontato numerose sfide. L’accoglienza presso uno dei centri gestiti dall’associazione Don Bosco 2000 a Piazza Armerina ha rappresentato per lui una svolta. Qui ha ricevuto supporto e formazione, trovando un punto di riferimento per ricostruire la sua vita.

Dal bisogno di aiuto all’impegno nell’accoglienza

Grazie al progetto *Wip Up – Work in Progress Upgrade*, Jomadar ha partecipato a un programma di formazione e tirocinio, diventando operatore dell’accoglienza per altri giovani migranti. Il progetto ha offerto a 33 ragazzi, italiani e stranieri, la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, e ben 18 di loro sono stati assunti a tempo indeterminato. Il suo lavoro consiste nel supportare i nuovi arrivati, aiutandoli a orientarsi in un contesto per loro sconosciuto, così come lui stesso aveva vissuto anni prima. «Questa esperienza ha cambiato la mia vita – ha dichiarato Jmadara al giornale Vita –  e spero di continuare su questa strada, aiutando altri ragazzi a trovare il loro posto in un mondo che a volte può sembrare ostile, ma che ha anche tanto da offrire a chi non si arrende».

Un futuro di integrazione e inclusione

Oggi, Jomadar rappresenta un esempio di integrazione riuscita, testimoniando quanto l’accoglienza e l’inclusione sociale possano essere motori di cambiamento, non solo per i singoli, ma anche per il territorio. La sua esperienza dimostra che, con il giusto supporto, è possibile superare le difficoltà e trasformare la propria vita, contribuendo al benessere della comunità

Fonte: www.vita.it

Foto (Vita.it)

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Fondi regionali per innovazione e sostenibilità in Sicilia. Oltre 600 milioni per nuove tecnologie ed energia pulita

La Giunta regionale della Sicilia ha approvato la riprogrammazione dei fondi FESR 2021-2027, con oltre 615 milioni di euro destinati a sostenere investimenti in tecnologie digitali avanzate e soluzioni per l’energia pulita. La proposta, presentata dal Presidente della Regione Renato Schifani, si allinea al regolamento europeo “Step”, finalizzato a ridurre la dipendenza dell’Unione Europea da paesi extra UE in settori industriali cruciali.

Nuove priorità per lo sviluppo tecnologico

La riprogrammazione, che non tocca le quote di cofinanziamento nazionale, prevede due nuove priorità. La prima, con una dotazione di 369 milioni di euro, mira a incentivare lo sviluppo di tecnologie digitali come intelligenza artificiale, 5G, 6G e blockchain. Si punta anche su innovazioni nel campo delle biotecnologie e della microelettronica, settori considerati strategici per la competitività europea.

Energia pulita e sostenibilità

La seconda priorità, finanziata con 246 milioni di euro, riguarda il sostegno a progetti legati all’energia pulita, tra cui tecnologie solari, idrogeno e biogas. L’obiettivo è aumentare la capacità di produzione energetica sostenibile e ridurre l’impatto ambientale, con interventi anche nell’efficienza energetica e nella depurazione delle acque.

Il ruolo strategico della Sicilia

Secondo il Presidente Schifani, questa operazione trasformerà la Sicilia in un polo produttivo di eccellenza, contribuendo a rafforzare l’autosufficienza europea in settori cruciali. A breve verranno avviati contatti con Confindustria nazionale per creare sinergie tra il tessuto industriale locale e gli investimenti innovativi previsti.

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Da sabato 7 settembre la consueta fiera dei tre giorni a Piazza Armerina. Le strade chiuse al traffico.

Si svolgerà a Piazza Armerina a partire da sabato e si concluderà lunedì la consueta fiera di settembre. Tre giorni in cui le bancarelle occuperanno una vasta aerea all’interno dell’zona nuova della città.  Per l’occasione il comune ha previsto alcune modifiche temporanee al piano del traffico contenute nell’ordinanza comunale n. 79 dove sono previsti   divieti di sosta e transito, cambi di senso di marcia e percorsi alternativi per garantire la sicurezza dei cittadini e l’efficienza del traffico. Le prescrizioni saranno valide dalle ore 08:00 del 07 settembre 2024, alle ore 20:00 del 09 settembre 2024.

Elenco delle strade interessate

Divieto di transito e sosta

– Via G. Lo Giudice
– Via Intorcetta
– Via R. Roccella
– Via Piazza Boris Giuliano
– Via Mons. Palermo
– Via Chiarandà
– Via Filippo Guccio
– Via G. Roccella
– Via Caltanissetta
– Piazza Sen. Marescalchi (tra via Nino Bixio e via Caltanissetta)
– Piazza Falcone-Borsellino (da via Gen. Muscarà a via Intorcetta)

Modifiche al senso di marcia

– Via Vitt. Emanuele Orlando: senso unico
– Via Chiarandà: doppio senso e senso unico in diverse sezioni .

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Piazza Armerina – Il Comune attiva un servizio di diserbatura per gli edifici pubblici

L’Assessorato dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente di Piazza Armerina ha annunciato l’attivazione di un servizio di diserbatura delle aree verdi pubbliche. Questo programma è mirato a garantire la manutenzione degli spazi verdi circostanti gli edifici comunali, in particolare le scuole, prima dell’inizio delle lezioni. Il servizio partirà il prossimo 6 settembre, seguendo una pianificazione già stabilita dagli uffici competenti.

I dirigenti scolastici sono stati invitati a collaborare segnalando situazioni che richiedono un intervento prioritario. L’Assessorato sottolinea l’importanza della collaborazione da parte delle scuole per ottimizzare gli interventi e assicurare che le strutture siano adeguatamente curate in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Qualora non vi fossero segnalazioni specifiche, i lavori procederanno come da programma prestabilito.

 

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