Il Gogol torna all’Unikore per parlare di sviluppo locale e reti socioeconomiche

L’originale “omino giallo” Gogol, ormai assurto a simbolo di positività e motore di connessioni virtuose, ha fatto nuovamente tappa all’Università Kore di Enna, ospite del corso di “Economia dello sviluppo locale” tenuto dal professor Giulio Pedrini; l’incontro, il secondo di un ciclo dedicato agli studenti di Economia e Management, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo cruciale dei network socioeconomici e delle associazioni del terzo settore nel promuovere la crescita del territorio ennese, una realtà spesso definita come economicamente fragile.
Un’idea ennese che promuove relazioni e opportunità
Nato nel 2016 da un’intuizione del visionario Mauro Todaro, il Gogol si è trasformato da semplice idea in un vero e proprio movimento, riconosciuto e apprezzato per la sua capacità di incentivare un approccio positivo alla vita e di agire come strumento di promozione di reti, relazioni e connessioni proficue; in un contesto territoriale come quello ennese, caratterizzato da sfide economiche, questa iniziativa si rivela particolarmente preziosa.
Testimonianze di “ambasciatori del sorriso” sull’importanza delle reti
Durante l’incontro, diversi relatori, veri e propri “ambasciatori del sorriso”, hanno condiviso le proprie esperienze, sottolineando come un solido network socioeconomico possa effettivamente stimolare lo sviluppo, l’innovazione sociale, il benessere sia a livello individuale che collettivo e la resilienza delle comunità; questi principi, del resto, sono perfettamente in linea con la “mission” del Gogol: generare opportunità ed entusiasmo attraverso interazioni sociali ed economiche che si influenzano reciprocamente, producendo effetti positivi sull’economia locale a vari livelli.
Il Gogol: da simbolo a motore di crescita sostenibile
Il Gogol, con la sua carica di energia, positività, rispetto e inclusione, è diventato nel tempo un’opportunità concreta di crescita e sviluppo economico, mantenendo sempre al centro l’individuo, i gruppi sociali e le organizzazioni non profit impegnate nel perseguimento di obiettivi di interesse collettivo; oggi, il movimento coinvolge diverse realtà aziendali che sposano un modello economico attento alla centralità della persona, al valore del lavoro, al territorio e al principio etico della sostenibilità, dimostrando che queste “chiavi di successo” possono fare la differenza anche in contesti geografici meno fortunati.
Un dialogo costruttivo tra imprenditori e studenti
A portare le proprie testimonianze agli studenti, in un’atmosfera distesa e partecipativa, sono stati l’imprenditore ennese Mauro Todaro, “papà” del Gogol e titolare della New Style di Enna adv; Irene Varveri Nicoletti, presidente dell’associazione BIG Factory di Leonforte; Guido Sciuto di Ambiens a Valguarnera; Mario Colianni di CO.DI. automobili a Calascibetta; Agostino Principato di Meravoglia a Enna; l’agronomo Biagio Barbagallo e Michele Calandra di Integra a Valguarnera.