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Disturbi del sonno e umore: un corso per specialisti a Enna

Disturbi del sonno e umore: un corso per specialisti a Enna

Un evento formativo ha messo in luce la complessità dei disturbi del sonno; un problema che va ben oltre la neurologia, coinvolgendo numerose discipline mediche. L’Ospedale Umberto I di Enna ha ospitato il corso “Disturbi del sonno e dell’umore: mai fermarsi alla prima impressione”, un incontro che ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diversi settori.

Un approccio multidisciplinare

«Ho fatto in modo – ha spiegato la dott.ssa Cosentino – che la platea fosse composta da professionisti di diversa estrazione». L’obiettivo era chiaro: dimostrare come i disturbi del sonno interessino diverse specializzazioni, dal dentista al cardiologo, all’urologo. Durante il corso, sono stati affrontati diversi aspetti dei disturbi del sonno, come i disturbi comportamentali nella fase REM. «Si tratta di una manifestazione comportamentale – ha detto la prof.ssa Provini – durante la quale il paziente, per un disturbo neurologico, agisce il contenuto del sogno che sta vivendo».

Dalla sindrome delle gambe senza riposo alla narcolessia

Tra le problematiche discusse, la sindrome delle gambe senza riposo; un disturbo che costringe il paziente a muovere continuamente le gambe, impedendo un riposo sereno. «È un disturbo motorio in sonno – ha spiegato la dott.ssa Arico – che si caratterizza per un fastidio alle gambe». Un altro tema centrale è stato il legame tra disturbi del sonno e dell’umore, in particolare la depressione negli anziani. «Parliamo di disturbo dell’umore – ha affermato il dott. Santagati – nel senso depressivo riferito alle persone anziane». I disturbi del sonno possono anche essere un segnale di Parkinson; una patologia che presenta sintomi non solo motori, ma anche legati al sonno e all’umore.

Tecnologia e telemedicina al servizio del paziente

La tecnologia offre nuove possibilità per monitorare i pazienti con disturbi del sonno. La telemedicina, in particolare, consente di gestire i pazienti a distanza; un vantaggio notevole per chi soffre di Osas. «La telemedicina – ha spiegato il dott. Vicari – è quella branca che sta prendendo sviluppo negli ultimi tempi e che ci consente di poter gestire il paziente in un luogo diverso rispetto a quello che usualmente noi abbiamo nel nostro contesto sanitario». La piattaforma Iot, poi, permette di raccogliere i dati della terapia notturna; un controllo costante e preciso, senza che il paziente debba recarsi in ambulatorio.

Le voci delle associazioni dei pazienti

Durante il corso, è stato dato spazio anche alle esperienze dei pazienti. «In Italia – ha raccontato Luca Roberti, presidente dell’Associazione Apnoici – si stimano circa 4 milioni e mezzo di pazienti, adulti e bambini. La narcolessia, che colpisce circa 1400 persone in Italia – ha spiegato Paola Fernandez dell’Associazione Italiana Narcolettici – è una patologia molto complessa».

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