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Crisi idrica: le richieste del comitato “SenzAcqua Enna”.

Crisi idrica: le richieste del comitato “SenzAcqua Enna”.

Il Comitato SenzAcqua Enna ha tenuto un’assemblea cittadina per denunciare i gravi disservizi nella gestione del servizio idrico, considerati una violazione del diritto fondamentale all’acqua. Le richieste del Comitato includono il ripristino dell’erogazione diurna, la creazione di un sistema di monitoraggio per chi non riceve acqua, la comunicazione tempestiva dei disservizi, l’installazione di cisterne pubbliche e l’istituzione di un numero di emergenza. Il presidente dell’ATI, Nino Cammarata, ha già confermato un incontro con i rappresentanti del Comitato.

Azioni legali e richieste urgenti

Oltre a queste istanze, una delegazione del Comitato ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Enna, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio nella gestione idrica. L’obiettivo resta quello di garantire dignità e accesso all’acqua per tutti i cittadini.

QUESTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO INVIATO DAL COMITATO 

L’acqua è un diritto umano fondamentale e inalienabile, indispensabile per la vita quotidiana e la dignità delle persone. Questo è il messaggio chiaro e forte emerso ieri durante l’assemblea cittadina promossa dal Comitato Senz’Acqua Enna, che si è svolta in una Sala Cerere gremitissima. L’assemblea ha messo in luce l’urgenza di risolvere i gravi disservizi nella gestione dell’acqua, disservizi che stanno violando uno dei diritti più essenziali dei cittadini: l’accesso all’acqua.

Il Comitato ha discusso e stabilito le seguenti richieste, indirizzate al gestore idrico AcquaEnna e alle istituzioni locali, con l’obiettivo di restituire dignità e sicurezza alla comunità.

Ecco, in sintesi, le richieste del Comitato Senz’Acqua Enna:

  1. Ripristino immediato dell’erogazione diurna: l’acqua non è un privilegio ma un diritto. Il Comitato chiede con urgenza il ripristino dell’erogazione idrica nelle ore diurne per permettere a chi non dispone di cisterne di accumulo di avere accesso all’acqua corrente e garantire così la copertura dei bisogni essenziali di ogni famiglia. La privazione di questo servizio compromette gravemente la dignità umana.

  1. Sistema di controllo e assistenza per chi non riceve acqua: troppe famiglie sono lasciate senza acqua a causa della bassa pressione o del malfunzionamento delle cisterne. Il Comitato chiede che AcquaEnna implementi un sistema di monitoraggio per individuare queste situazioni, intervenendo prontamente con autobotti, senza gravare ulteriormente sui cittadini già in difficoltà. L’acqua deve arrivare a tutti, senza eccezioni.

  1. Comunicazioni chiare e tempestive: la trasparenza è fondamentale quando si parla di servizi pubblici essenziali. Il Comitato sollecita AcquaEnna a garantire una comunicazione chiara e coordinata con le autorità provinciali e regionali. Ogni interruzione o cambiamento nell’erogazione dell’acqua deve essere comunicato tempestivamente, permettendo ai cittadini di organizzarsi e preservando così la loro dignità.

  1. Installazione di cisterne pubbliche: il Comune di Enna deve agire rapidamente installando cisterne di approvvigionamento in punti strategici della città, per garantire l’accesso all’acqua a tutti i cittadini, soprattutto quelli che, a causa dei disservizi, non possono soddisfare le proprie necessità minime.

  1. Revisione dei criteri di accesso alle cisterne:le attuali regole per accedere alle cisterne d’acqua sono troppo restrittive. Il Comitato chiede di eliminare il limite ISEE di 6000 euro, garantendo priorità alle famiglie con persone anziane, bambini piccoli o disabili, che sono i più vulnerabili di fronte a queste difficoltà.

  1. Istituzione di un numero di emergenza: il Comitato chiede con urgenza la creazione di un numero di emergenza facilmente accessibile e visibile sul sito del Comune di Enna, per consentire ai cittadini di segnalare prontamente i disservizi idrici, evitando di restare ore al telefono senza risposte.

Oltre alle richieste tecniche e organizzative, il Comitato si è mosso anche sul piano legale. Questa mattina, una delegazione composta da Monia Parlato, Rossana Alessandra e dagli avvocati Alfarini e Cortese si è recata presso il Tribunale di Enna per depositare un esposto alla Procura della Repubblica. L’esposto riguarda la gestione del servizio idrico e solleva la possibilità che si configuri il reato di interruzione di pubblico servizio.

“L’acqua è un diritto, non una concessione”: il Comitato Senz’Acqua Enna non smetterà di battersi fino a quando non verranno ripristinati i diritti fondamentali dei cittadini. L’acqua è vita, e la dignità delle persone passa attraverso la garanzia di questo bene primario. La battaglia del Comitato continua con sempre maggiore determinazione, affinché nessuno resti più senz’acqua.

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