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Crisi idrica . Questa mattina incontro in Prefettura a Enna. Sarà riattivata la diga di Sciaguana

Crisi idrica . Questa mattina incontro in Prefettura a Enna. Sarà riattivata la diga di Sciaguana

Nella mattinata odierna, presso i Saloni di Rappresentanza della Prefettura di Enna, si è tenuta una riunione presieduta dal Prefetto di Enna, dott.ssa Maria Carolina Ippolito, per esaminare la situazione di criticità idrica della provincia. La regione sta affrontando una drastica riduzione delle precipitazioni, con gravi ripercussioni sui settori dell’agricoltura e della zootecnia. L’incontro ha avuto l’obiettivo di valutare le possibili soluzioni locali per mitigare gli effetti della siccità.

Partecipanti all’incontro
incontro in prefettura
incontro in prefettura

Alla riunione hanno partecipato figure chiave come il Commissario Straordinario per lo stato di crisi ed emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dott. Dario Cartabellotta, e il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia. Presenti anche il Direttore Generale del Consorzio di Bonifica 6 di Enna, rappresentanti del Libero Consorzio Comunale, Sindaci e rappresentanti dei Comuni della Provincia di Enna, vertici delle Forze di Polizia, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna e il Dirigente Responsabile dell’Ufficio del Genio Civile di Enna.

Discussione sulle previsioni e misure di intervento

Durante l’incontro, è stata discussa la previsione di un ulteriore calo della portata delle sorgenti nei prossimi mesi di agosto e settembre. I partecipanti hanno condiviso l’opportunità di attuare interventi coordinati per un corretto e controllato uso dell’acqua in ambito domestico, agricolo e industriale. È stata effettuata una ricognizione delle azioni già avviate dai singoli Comuni e sono state analizzate le possibili misure per fronteggiare la persistente criticità.

Iniziative e supporto regionale

Il Commissario Straordinario Cartabellotta ha illustrato le iniziative avviate dall’Assemblea Regionale Siciliana, tra cui la concessione di voucher alle aziende agricole per l’acquisto del foraggio e i finanziamenti per l’attivazione di pompe e impianti di collegamento. Ha inoltre garantito la massima disponibilità nel valutare proposte dei Comuni per l’attivazione di nuove risorse idriche. Tra le misure a lungo termine, ha menzionato la riattivazione della diga Sciaguana, in disuso da anni, che sarà utile per l’approvvigionamento idrico di buona parte dei Comuni della provincia.

Appello alla sensibilizzazione dei cittadini

Al termine dell’incontro, il Prefetto Ippolito ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i cittadini su un utilizzo consapevole dell’acqua per evitarne gli impieghi impropri, invitando i rappresentanti dei Comuni a farsi parte attiva in questo processo.

diga sssCiaguana

La Diga Sciaguana si trova tra Leonforte e Centuripe

SULLA DIGA SCIAGUANA BISOGNA SAPERE CHE…

Nel 2021, la diga di Sciaguana, situata nel territorio di Agira, provincia di Enna, in Sicilia, fu al centro di un grave disastro ambientale. Nel mese di maggio di quell’anno, il bacino della diga si prosciugò inspiegabilmente, sollevando preoccupazioni tra le autorità locali e gli ambientalisti. Il WWF Sicilia Centrale denunciò il completo prosciugamento della diga, che causò una massiccia moria della fauna ittica e alterò gravemente l’equilibrio ambientale della zona.

Il Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale affermò di non avere responsabilità nella gestione della diga, indicando il Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti come l’ente gestore dell’invaso. Secondo il Consorzio, il loro ruolo era limitato alla distribuzione e manutenzione delle reti irrigue, senza alcuna competenza diretta sull’invaso​

In risposta al disastro, sia la Regione Siciliana che la Prefettura di Enna avviarono indagini per determinare le cause e le responsabilità dello svuotamento della diga. L’assessore regionale all’Energia, Daniela Baglieri, annunciò l’avvio di un procedimento per verificare le responsabilità, mentre il prefetto di Enna, Matilde Pirrera, sollevò questioni sulla sicurezza dell’invaso, richiedendo spiegazioni dettagliate agli enti competenti​ 

 

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