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Piazza Armerina – Si balla in piazza ogni martedì, giovedì e domenica. Undicesima edizione di “Ballando Sotto le Stelle”

Piazza Armerina – Si balla in piazza ogni martedì, giovedì e domenica. Undicesima edizione di “Ballando Sotto le Stelle”

11° edizione di Ballando Sotto Le Stelle della Dance With Me dei maestri Manuela e Salvo Corallo . Tutte le domeniche in piazza Marescalchi e tutti i martedì e giovedì in piazza Pio La Torre (accanto piazza Cascino). Prima serata martedì 2 luglio.

ballando sotto le stelle
Ballando Sotto le Stelle

I balli di gruppo: una breve storia

L’origine e l’evoluzione dei balli di gruppo

I balli di gruppo hanno una storia affascinante che affonda le radici in epoche remote. Questi balli, caratterizzati dalla sincronizzazione dei movimenti tra i partecipanti, sono presenti in molte culture del mondo. Dalle danze tribali delle comunità indigene agli elaborati balli di corte europei, i balli di gruppo hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella socializzazione e nelle celebrazioni.

Le danze tribali e le prime forme di balli di gruppo

Nelle antiche società tribali, i balli di gruppo erano spesso utilizzati per scopi rituali e cerimoniali. Tribù africane, amerindiane e polinesiane, ad esempio, eseguivano danze collettive per celebrare eventi importanti, come i raccolti, le nascite e le guerre. Questi balli non solo rafforzavano il senso di comunità, ma servivano anche a tramandare storie e tradizioni orali attraverso generazioni.

Il Medioevo e la diffusione dei balli di gruppo in Europa

Con l’avvento del Medioevo, i balli di gruppo iniziarono a diffondersi in tutta Europa. Durante questo periodo, i balli popolari, come la “farandola” in Francia e la “tarantella” in Italia, divennero estremamente popolari. Queste danze erano spesso eseguite in occasione di feste religiose e laiche, coinvolgendo l’intera comunità in movimenti coreografati che potevano durare ore.

Il Rinascimento e l’evoluzione dei balli di corte

Il Rinascimento segnò un cambiamento significativo nei balli di gruppo, con l’introduzione di danze di corte più elaborate e formalizzate. Alla corte dei Medici a Firenze, ad esempio, venivano organizzati sontuosi balli in cui i nobili eseguivano danze come la “gagliarda” e il “pavone”, caratterizzate da coreografie complesse e movimenti eleganti. Questi balli non solo erano un passatempo, ma rappresentavano anche uno strumento di diplomazia e rafforzamento delle alleanze politiche.

Il XX secolo e la nascita dei balli di gruppo moderni

Nel XX secolo, i balli di gruppo subirono un’altra trasformazione con l’avvento dei balli moderni e delle musiche popolari. Negli anni ’60 e ’70, negli Stati Uniti e in Europa, nacquero i primi “line dance” e “square dance”, che divennero fenomeni di massa. In Italia, il boom dei balli di gruppo arrivò negli anni ’90, con l’esplosione di successi come la “Macarena” e il “Meneaito”, che coinvolgevano migliaia di persone nelle piazze e nelle discoteche.

Conclusione

Oggi, i balli di gruppo continuano a essere una forma popolare di intrattenimento e socializzazione. Con la loro capacità di unire le persone attraverso la musica e il movimento, i balli di gruppo rimangono un’espressione vivace e dinamica della cultura collettiva. Da semplici danze tribali a complessi balli di corte e moderni fenomeni di massa, i balli di gruppo rappresentano una tradizione che continua a evolversi e ad affascinare generazioni di ballerini.

Lucia Sansone per StartNews

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