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Tragedia sfiorata a Enna: giovane salvato, voleva buttarsi dalla Rocca di Cerere

Tragedia sfiorata a Enna: giovane salvato, voleva buttarsi dalla Rocca di Cerere

Nella giornata di sabato scorso, Enna è stata teatro di un dramma che, grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, non si è trasformato in tragedia. Un giovane ha cercato di farla finita tentando di lanciarsi dalla Rocca di Cerere, una delle attrazioni più note della città. Il quotidiano “La Sicilia” ha riportato che il salvataggio è stato effettuato dai carabinieri e dalla polizia, intervenuti sul posto a seguito di una chiamata d’emergenza.

L’allarme della fidanzata

Stando alle prime ricostruzioni, il giovane avrebbe avuto un crollo nervoso dopo un litigio con la sua fidanzata. È stata proprio la ragazza, preoccupata per l’estremo gesto del compagno, a chiamare i soccorsi. All’arrivo delle forze dell’ordine, il ragazzo si era già spinto oltre la recinzione, in una posizione estremamente pericolosa. Grazie alla prontezza e all’abilità degli agenti, il giovane è stato distratto e afferrato prima che potesse compiere il gesto estremo. Fortunatamente, le sue condizioni fisiche sono buone, mentre le indagini continuano per comprendere appieno i dettagli dell’episodio.

Il disagio giovanile e la difficoltà nell’affrontare le sconfitte

L’episodio accaduto a Enna solleva una riflessione importante sul disagio giovanile e sulla difficoltà di molti giovani nell’affrontare le sconfitte e le delusioni. La pressione sociale e le aspettative spesso irrealistiche possono portare i giovani a vivere situazioni di stress e di crollo emotivo. La capacità di gestire le frustrazioni e di affrontare i fallimenti è una competenza fondamentale che, purtroppo, non sempre viene insegnata o sostenuta adeguatamente.

La necessità di supporto psicologico

In situazioni come quella di Enna, emerge chiaramente l’importanza del supporto psicologico per i giovani. È fondamentale che abbiano accesso a risorse che li aiutino a sviluppare la resilienza e la capacità di affrontare le difficoltà della vita. La sensibilizzazione su questi temi, così come la promozione di programmi di supporto psicologico nelle scuole e nelle comunità, può fare la differenza nella prevenzione di gesti estremi.

Lucia Sansone per StartNews

 

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