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Polemiche a Piazza Armerina: critiche sull’utilizzo dell’imposta di soggiorno. “Atteggiamento sterile dell’opposizione”

Polemiche a Piazza Armerina: critiche sull’utilizzo dell’imposta di soggiorno. “Atteggiamento sterile dell’opposizione”

Nel recente Consiglio Comunale di Piazza Armerina, un vivace dibattito ha seguito la presentazione di un emendamento da parte dell’opposizione, volto a destinare il 30% dell’imposta di soggiorno, pari a circa 19.000 euro più IVA, al miglioramento del decoro urbano, alla pulizia delle aree verdi e all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’Amministrazione Cammarata, che vede nello sviluppo turistico un pilastro del proprio programma, ha etichettato la proposta come ripetitiva e strumentale, sottolineando l’inadeguatezza dell’importo proposto per realizzare interventi significativi.

QUESTO IL COMUNICATO DIFFUSO DAI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA

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Leggiamo dell‘ennesimo atteggiamento sterile dell’opposizione volto a strumentalizzare l’azione dell’Amministrazione Cammarata che ha sempre considerato lo sviluppo del turismo di Piazza Armerina, città turistica, tema centrale del suo programma.

Ripetitivo e strumentale l’emendamento presentato dall’opposizione in Consiglio Comunale volto a destinare il 30% (circa 19.000 euro + iva) dell’importo della imposta di soggiorno, al decoro, alla pulizia del verde e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Tale proposta risulta essere inutile proprio per l’irrisorietà delle somme in questione.
L’imposta di soggiorno, infatti, è una tassa di scopo fortemente voluta e istituita dall’ Amministrazione Cammarata e votata dall‘intero Consiglio Comunale con l’obiettivo di promuovere (dopo anni di oblio) la bellezza del nostro centro storico e del territorio. Gli eventi, le manifestazioni che dalla sua istituzione si sono susseguite negli anni, mirano ad attrarre turisti e generare soprattutto economia vera per tutti gli operatori che lavorano attorno al settore del turismo, della ristorazione e non solo.

E’ avvilente dover evidenziare la pochezza di idee e contenuti dell’opposizione, forse distratta da altro, considerato che lo stesso emendamento era stato già presentato in sede di variazione di bilancio ed approvato nella misura del 15% degli introiti della Villa Romana del Casale. Tale somma da quest’anno, grazie al lavoro svolto dall’Assessorato ai Beni Culturali e dall’ARS, confluirà nelle casse comunali e verrà utilizzata secondo quanto stabilito dalla convenzione stipulata tra il comune di Piazza Armerina ed il Parco Archeologico. Si vuole ricordare che nella logica del bene comune e della leale e reale collaborazione, l’intero consiglio comunale aveva già votato l’aumento della percentuale, già prevista dall’Amministrazione Cammarata, destinata al decoro urbano, al verde, al tema della disabilità e all’annoso problema della pulizia del guano, su cui l’amministrazione ha avviato da tempo delle azioni volte al contrasto. L’opposizione però dimentica, volutamente, di parlare dell’ulteriore emendamento presentato all’imposta di soggiorno che proponeva una percentuale per il coordinamento del Palio, a nostro parere giustissima.

L’opposizione aveva previsto una percentuale del 2/5% dell’ imposta solo per il coordinatore, figura in atto non ancora designata, circostanza che, per ovvi motivi, ha portato il consigliere Vullo ad uscire dall’aula. Ci saremmo aspettati da parte dei Consiglieri Grancagnolo e Di Seri la stessa correttezza del consigliere Vullo nel momento del voto sull’emendamento presentato dal consigliere Pafumi, per le uguali o comunque similari ragioni, quantomeno di opportunità, che li pongono nella stessa condizione. Ricordiamo in particolare che il consigliere Grancagnolo ha percepito una indennità per la scorsa edizione del Palio. Se i consiglieri di opposizione interessati non avessero partecipato al voto sarebbe passato l’emendamento della maggioranza. Per queste ragioni preferiremmo che la smettessero di fare inutile propaganda e si mettessero tutti seriamente a lavorare per il bene del paese.

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