Emergenza idrica, il presidente dell’Ati Cammarata: “Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione
“Stiamo seguendo con attenzione l’evolversi della situazione, valutando le migliori soluzioni con l’autorità di bacino e con il gestore”. Così il presidente dell’Ati idrica di Enna, l’avvocato Nino Cammarata, riferisce in merito allo stato della crisi idrica. Un quadro generale che ha portato Sicilia Acque, nei giorni scorsi, a proclamare la “situazione di severità idrica alta”, comunicando a tutte le autorità competenti una riduzione del 25 per cento di tutti i prelievi di acqua dalla diga Ancipa di Troina. L’Ancipa è l’invaso da cui dipende l’approvvigionamento idrico di quasi tutta la provincia di Enna e di parte del Nisseno e dell’Agrigentino.
“Abbiamo subito avviato una serie di tavoli tecnici, nell’auspicio che la situazione possa evolvere per il meglio nelle prossime settimane – prosegue il presidente Cammarata -. Tutti però devono sapere che per affrontare i mesi caldi con serenità occorrerebbero 23 milioni di metri cubi d’acqua all’interno dell’Ancipa, che attualmente ne contiene 5 milioni. Questo, una quantità preoccupante poiché irrisoria, determina la situazione di crisi. E questo ha costretto Sicilia Acque a ridurre di un quarto i prelievi”.
Anziché procedere all’organizzazione di turni, come avvenne in passato in provincia di Enna, per il momento si procede a una riduzione in alcune ore, a tappeto, della fornitura del servizio. Il caso, va precisato, non riguarda tutti i comuni della provincia di Enna. Vi sono infatti centri come Regalbuto, Centuripe o Catenanuova che, avendo sorgenti proprie, non subiranno alcuna riduzione.
“E’ innegabile che siamo preoccupati per questa situazione e come sempre abbiamo scelto la trasparenza: abbiamo scelto di informare tempestivamente i nostri concittadini di una situazione che ci preoccupa, avvertendo tuttavia al tempo stesso che stiamo lavorando per affrontarla e fronteggiarla al meglio delle nostre possibilità – conclude il presidente Cammarata -. È chiaro che la soluzione non dipende da noi, ma dall’arrivo di precipitazioni che non ci sono state, se non in minima parte, nel cuore dell’inverno”.