L’aggressione a Piazza Armerina: Club Unesco e ANPI contro l’odio razziale
Come era facile prevedere piovono le prese di posizione contro l’atto di odio razziale consumatosi nella serata del 20 gennaio a Piazza Armerina. Tanta violenza non può passare inosservata ne può rimanere impunita. L’aggressione contro una donna è già di per sé un atteggiamento da vigliacchi e da idioti, l’aggravante del razzismo ricostruisce un quadro di grande ignoranza che non può comunque giustificare in alcun modo la perfidia di quest’atto. Speriamo che questa volta i giudici siano severi nel caso si arrivi ad una condanna.
Nel frattempo in redazione continuano ad arrivare comunicati che sottolineano solidarietà alla donna e condannano il gesto.
Comunicato del CLUB UNESCO
Ricordando che UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura con l’obiettivo di promuovere la pace e la sicurezza nel mondo attraverso la cooperazione internazionale nel campo dell’istruzione, delle arti, delle scienze e della cultura, anche il Club di Piazza Armerina manifesta la propria disapprovazione ed esecrazione per il triste episodio accaduto in città e si dice disponibile per intraprendere eventuali azioni educative comuni verso atteggiamenti giovanili pericolosi per l’incolumità dei cittadini.
COMUNICATO DELL’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) sezione di Enna
Comunicato Stampa del Comitato Provinciale ANPI di Enna Qualche sera fa a Piazza Armerina, esattamente il 20 gennaio, un branco di giovinastri ha preso a bersaglio una donna somala di 38 anni passando ben presto dagli insulti all’aggressione fisica. Uno di loro, secondo le notizie circolate, si è staccato dal gruppo inveendo con insulti razzistici contro la vittima, prendendola a
pugni e causandole la frattura del naso. I Carabinieri, prontamente intervenuti, hanno ricostituito la dinamica dell’accaduto e individuato, oltre all’aggressore, altri partecipanti. I motivi del
pestaggio appaiono evidenti: quella persona, agli occhi degli aggressori, era doppiamente colpevole. Di essere donna in primo luogo e per giunta di colore: misoginia e razzismo insieme, un cocktail di ignoranza e stupidità.Ma da dove vengono queste pulsioni? sono germogliate da sé nelle loro piccole teste o sono invece il risultato di una strategia dell’odio e della paura pianificata e promossa dall’alto? Gli istigatori dell’odio e del razzismo non abitano nei piani bassi della società ma nei piani alti della politica. Il disprezzo della donna e degli immigrati, la difesa delle frontiere dall’invasione, lo spauracchio della sostituzione etnica, la costituzione di ronde, più o meno organizzate o spontanee, come sembra essere quella vista tristemente all’opera nelle strade di Piazza Armerina, sono da
tempo le logore parole d’ordine e gli slogan delle destre. All’intossicazione della mente e dei cuori rispondiamo ora con una forte mobilitazione delle coscienze.