Come proteggersi dagli attacchi dei cyber criminali. Amministrazioni locali e Polizia postale a confronto
Basta un click azionato da chi si cela tra gli oscuri meandri della rete a mettere in ginocchio i sistemi informatici di Enti, società e vista la pervasività di internet di tutto il mondo sempre più iperconnesso. E’ stata la cronaca di questi giorni che ci ha raccontato degli attacchi alla Pubblica amministrazione, da Nord a Sud, mettendo a rischio i servizi ai cittadini, a fornire un ulteriore spunto, un’occasione di approfondimento all’incontro organizzato dal Libero Consorzio Comunale di Enna assieme al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale ” Sicilia Occidentale” per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici sui sistemi critici, su come proteggere i sistemi informatici degli enti locali.
“Un‘iniziativa pilota su tutto il territorio nazionale- ha detto il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Enna, Carmen Madonia intervenuta in aula per dare il saluto ai partecipanti e agli organizzatori- che abbiamo inteso sperimentare in una dimensione territoriale ideale, per tracciare in sinergia una visione organica capace di meglio governare queste emergenze in un’ottica di sistema e di rete a vantaggio degli Enti e dei cittadini. L’informatizzazione è un processo irreversibile che riguarda tutti e che per le pubbliche amministrazioni richiede un altissimo livello di sicurezza per l’enormità di dati che circolano in rete e che possono pregiudicare i servizi ai cittadini e la privacy”.
L’incontro che si è connotato per l’operatività si è tenuto presso i locali dell’università Kore di Enna ed è stato rivolto principalmente ai responsabili dei sistemi informatici del comuni del territorio provinciale. A salire in cattedra sono stati il vice ispettore del centro operativo per la sicurezza cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni di Palermo, Barbara Allegra e l’assistente capo, Luca Li Pira, entrambi componenti del Nucleo Operativo per la Sicurezza cibernetica, il NASC. Sono stati loro a rappresentare sotto la lente dell’investigazione i rischi a cui i sistemi sono soggetti e quali gli strumenti da mettere in campo per contrastarli ma soprattutto per prevenirli. Un’analisi a tutto tondo per mettere in guardia ma soprattutto per attrezzarsi contro questi crimini perpetrati attraverso la rete. Tra le criticità che rendono i sistemi informatici vulnerabili vi è l’utilizzo di strumentazioni obsolete che possono costituire delle vere proprie porte aperte all’ingresso dei cyber criminali e un insufficiente controllo in entrata nella rete.
Per garantire la riservatezza, la disponibilità e l’integrità dei dati informatici occorre – hanno spiegato i relatori – alzare i livelli di sicurezza, analizzare la vulnerabilità dei sistemi e individuare delle squadre addette a questo specifico compito. E’ stato così rappresentato lo scenario degli attacchi informatici alle pubbliche amministrazioni e sono state indicate le buone pratiche di sicurezza da potere mettere in campo. ” Grazie al confronto con chi giornalmente sperimenta sul campo le criticità del sistema informatico locale- ha spiegato il segretario generale dell’Ente, Michele Iacono- siamo riusciti a testare lo stato di salute dei sistemi informatici degli enti locali e nello stesso tempo a individuare il percorso futuro per mettere in pratica quanto appreso. Il mondo della rete è in continuo divenire, richiede un confronto e un aggiornamento continuo. Da qui l’opportunità di programmare assieme alla Polizia Postale altri seminari di approfondimento”. Se l’interesse del Libero Consorzio è quello di promuovere e coordinare un’attività formativa rivolta al territorio per contrastare gli accessi illeciti a danno dei sistemi quello della Polizia Postale è anche di intercettare i fabbisogni degli enti coinvolti per elaborare un programma di affiancamento e di assistenza. Fare scudo quindi, o meglio fare rete per navigare in acque sicure.