Squadra mobile e polizia stradale di Enna svelano un traffico illegale di animali tra Sicilia e Calabria
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La squadra mobile e la polizia stradale di Enna hanno notificato avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 15 individui sparsi tra diverse città della Sicilia e della Calabria. Questi individui sono accusati di partecipare a un’importante rete di traffico illegale di animali, allevati tra la Sicilia e la Calabria e destinati al mercato del Nord Italia senza le opportune certificazioni sanitarie.
Le indagini sono state avviate dopo un controllo ordinario della polizia stradale di Nicosia, che ha fermato un camion trasportante animali. Durante il controllo sono emerse diverse irregolarità, tra cui la mancanza di documentazione sanitaria. Gli animali, in base alle indagini, sarebbero stati caricati da due indagati di Agira e avrebbero dovuto raggiungere il Nord Italia.
I reati contestati vanno dalla ricettazione e riciclaggio di animali di dubbia provenienza, all’alterazione della identificazione di bovini, ovini e caprini, alla loro commercializzazione sul mercato alimentare con potenziali gravi danni per la salute pubblica. Sono inoltre contestate la falsificazione di atti e la mancanza di documentazione sanitaria, la detenzione di animali di stato sanitario sconosciuto e privi di documentazione, e lo spostamento di animali sottoposti a fermo sanitario.
Secondo gli inquirenti, ci sarebbero connessioni affaristiche tra i due indagati di Agira e altri soggetti coinvolti nel traffico illecito. Alcuni degli allevatori indagati operavano sia la macellazione clandestina di animali, sia la falsificazione dei documenti di trasporto necessari per spostare gli animali.
L’indagine ha messo in luce una rete complessa e ben organizzata che mette a rischio non solo il benessere degli animali, ma anche la salute pubblica, sottolineando l’importanza di controlli più rigorosi e di una maggiore trasparenza nel settore.