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L’inizio del collasso climatico: l’ONU lancia l’allarme

L’inizio del collasso climatico: l’ONU lancia l’allarme

Il Nuovo Record di Calore Globale

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha dichiarato che la Terra ha appena vissuto la sua estate più calda, con una temperatura media globale di 16,77 gradi Celsius, superiore di 0,66°C alla media del periodo 1991-2020. Questo nuovo record è superiore di 0,29°C al precedente record stabilito nel 2019. Questi dati sono allarmanti e rappresentano un segnale chiaro che il cambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma una realtà attuale. L’estate del 2023 ha visto ondate di calore, incendi e inondazioni devastare vite in tutto il mondo, da Nord e Sud America a Europa, India, Giappone e Cina. Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha avvertito che il “collasso climatico è iniziato”. Questi eventi hanno avuto un impatto devastante non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia globale, causando danni per miliardi di dollari.

Dati e Ricerche Scientifiche
Il rapporto cita dati del servizio di monitoraggio del clima dell’UE, Copernicus Climate Change Service (C3S), che mostrano che l’ultimo mese è stato il più caldo della storia “con un ampio margine”, stimato essere circa 1,5°C superiore alla media pre-industriale. Questi dati sono stati confermati attraverso una varietà di metodi, inclusi anelli di alberi e carote di ghiaccio, dimostrando che le temperature sono ora più calde di quanto non lo siano state negli ultimi 120.000 anni. Guterres esorta i leader mondiali a sfruttare la “finestra di opportunità che si sta rapidamente chiudendo” per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti. “Le temperature in aumento richiedono un’azione immediata. I leader devono intensificare ora le soluzioni per il clima“, ha concluso. È fondamentale che i paesi prendano misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra e passare a fonti di energia rinnovabile.

Se non si agisce ora, il mondo si avvicinerà sempre più a superare l’obiettivo di temperatura globale di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015. Superare questa soglia potrebbe portare a cosiddetti “punti di non ritorno”, in cui piccoli cambiamenti possono portare a cambiamenti drastici nell’intero sistema di supporto vitale della Terra. È quindi imperativo che ogni nazione faccia la sua parte per combattere questa crisi globale.

Giulio C. Boldrini

 

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