Gamification, dal gioco al gioco: quanto è importante a scuola?
Nel 2010 veniva fuori il termine gamification. Un neologismo, nulla più ai tempi. Dopo un decennio, quel neologismo è una solida realtà che si riversa nelle imprese, grandi e piccole, e che viene coinvolto in ogni ambito della realtà e del quotidiano. Un termine che viene dal gioco e che al gioco torna sempre, pur venendo applicato in contesti diversi. Gamification è in effetti tutto quel complesso di dinamiche di gioco tradotte in contesti non videoludici. Come si diceva, la gamification nasce con evidente legame col mondo del gioco. Ma poi si sposta in altro, imponendo quell’impostazione in altri campi. Per questo, per esempio, il modello dei traguardi e dei livelli è una costante applicata in ogni campo, da quello medico a quello scolastico. Il tutto per dare stimoli, input, obiettivi da seguire, innescando un meccanismo che accattiva l’attenzione dell’essere umano coinvolto. Per questo motivo in ambito aziendale è stato varato un sistema basato sulla gamification che è l’onboarding: si offre agli utenti, tramite il gioco, la possibilità di assumere il ruolo di manager provando a risolvere situazioni di rischio e problemi. In questo modo, giocando, si stimolano e verificano le soft skills e le hard skills, oltre che le doti di problem solving. Sono tutti sistemi che tornano utili anche in campo scolastico. A questo proposito oggi, a fianco a tutte quelle dottrine pedagogiche che hanno fatto da modello alla scuola odierna, se ne sono affiancate altre che prevedono anche l’utilizzo di gamification. Si chiama, non a caso, game-based learning, un apprendimento basato sul gioco che, in età infantile, stimola determinate aree del cervello, rendendo i soggetti particolarmente sensibili a certi input. Se oggi nelle scuole di tutto il mondo vanno di moda i giochi di ruolo, le simulazioni, la ricerca-azione, le verifiche interattive e multimediali così come le sfide cooperative, è merito della gamification. Che in campo educativo offre diversi spunti. L’autonomizzazione degli studenti nel processo di apprendimento, ma anche il learning by doing perché si impara facendo, ma anche giocando. Infine, si sviluppano le abilità di gestione del tempo, delle risorse e degli obiettivi. Senza dimenticare il team work, in termini di lavoro di squadra e collaborazione, che è fondamentale nel gioco come nella vita. Probabilmente, in campo educativo, la gamification raggiunge i migliori risultati garantendo l’insegnamento tra pari, il peer-to-peer, in cui gli studenti si sostengono ed apprendono gli uni dagli altri. Dal gioco al gioco, in un giro infinito che passa per tutti i campi. Nel 2010 nessuno ci avrebbe creduto. Ma oggi è certo: la gamification ha cambiato il mondo.