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Nicosia, capitale del dialogo per un giorno

Nicosia, capitale del dialogo per un giorno

Il 27 Aprile 2023 la città di Nicosia è stata capitale del dialogo per un giorno avviando un processo innovativo di relazione interistituzionale per il benessere del cittadino dando vita ad un appuntamento seminariale di spessore, aperto al pubblico, cui hanno partecipato i sindaci e assessori dei due comuni limitrofi – Nicosia e Sperlinga – , le associazioni del territorio, i club service, l’Istituto di Sociologia di Caltagirone e dirigenti scolastici dell’ANP della provincia di Enna e Palermo. L’evento, curato dalla Seconda Direzione Didattica di Nicosia, generosamente sostenuto dall’I.S.S. Fratelli Testa di Nicosia diretto dal Prof. Josè Chiavetta, è stato anticipato da un incontro con il Vescovo di Nicosia, Monsignor Giuseppe Schillaci, dalla visita del prodigioso museo diocesano magistralmente illustrato dalla Professoressa Lella Russo e arricchito dell’intervento dell’avvocato Vincenzo Tinto che ha documentato come il dialogo e le sue pratiche siano oggi essenziali e straordinariamente efficaci in contesti terapeutici, di disabilità e assistenza.  L’iniziativa è stata patrocinata dalla Rete Nazionale delle Scuole Dialogiche che rappresentano oggi una innovativa realtà della scuola italiana dalla forte impronta trasformativa nei processi educativi, organizzativi e inclusivi. Ad illustrare le pratiche dialogiche è stato poi il Professore Marco Braghero dell’Università di Pisa e Supsi di Lugano, già ricercatore in Finlandia, introdotto dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Francesca Pellegrino. Cosa sono dunque le pratiche dialogiche? Queste rappresentano un approccio, un atteggiamento, un modo di vedere, che si basa sul riconoscere e sul rispettare l’alterità dell’altro e sull’andarle incontro. La dialogicità è la capacità umana sociopsicologica di lasciarsi coinvolgere nel pensare e comunicare insieme. L’approccio dialogico nel lavoro di rete nell’ultimo decennio, ha evidenziato l’urgenza di ricercare modalità innovative e sostenibili per far fronte ai fenomeni di complessità crescente, di disagio sociale che impattano i sistemi di welfare e i suoi operatori: ciò richiede il ripensamento dei servizi alla persona in un’ottica interdipendente, inclusiva e integrata.. La dialogicità, come sostengono T. Arnkil e J. Seikkula, non è un metodo né un insieme di tecniche ma è un atteggiamento, un modo di vedere e di vivere, che si basa sul riconoscere e sul rispettare l’alterità dell’altro e sull’andargli incontro. Le pratiche dialogiche in questa visione integrata acquistano dunque il significato di: saper generare il dialogo, saper stare nel dialogo, saper mantenere i dialoghi aperti; saper operare con “consapevolezza e compassione”; saper utilizzare al meglio alcuni strumenti in un’ottica qualitativa della comunicazione. Le recenti esperienze e le pratiche innovative in corso negli ultimi  anni, sollecitano la necessità di preparare, dirigenti, professionisti, coordinatori, docenti, operatori capaci di affrontare le sfide e i problemi complessi che tutti noi, tutte le nostre comunità stanno affrontando e dovranno affrontare nel prossimo futuro. Le pratiche dialogiche rappresentano oggi anche un’importante pagina accademica in Italia: un corso di perfezionamento è infatti già attivo all’Università di Pisa e presto un ulteriore ne verrà inaugurato ad Agrigento, promosso all’interno della stessa candidatura di Agrigento, capitale italiana della Cultura per il 2025.. 

 

Sulle pratiche dialogiche si terrà con l Istituto di Sociologia di Caltagirone un corso online per tutta Italia con crediti formativi per medici e assistenti sociali

 

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