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Incontro su dissesto e tariffe idriche a cura di Patto per la Città: interventi di Mattia, Abate e Alfarini

Incontro su dissesto e tariffe idriche a cura di Patto per la Città: interventi di Mattia, Abate e Alfarini

Sottotitolo: L’assenza del sindaco, la questione del dissesto e le tariffe idriche al centro del dibattito

Oggi pomeriggio si è svolto un incontro organizzato da Patto per la Città, con la partecipazione di Giuseppe Mattia, Fabio Abate e Gianpiero Alfarini, per discutere i problemi relativi al dissesto e alle tariffe idriche.

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Mattia ha espresso il suo rammarico per la mancata presenza del sindaco e ha affrontato il problema del dissesto, domandandosi perché i sindaci precedenti non l’hanno dichiarato. Ha sottolineato come molte amministrazioni abbiano preferito ricorrere alla procedura di riequilibrio, evitando aumenti di tariffe e diminuzione dei servizi. Mattia ha inoltre elencato una serie di disagi e aumenti di tasse, tra cui l’abolizione dell’esenzione per i cittadini con reddito inferiore a 12.500 euro e la perdita del servizio di assistenza agli anziani.

L’avvocato Alfarini ha evidenziato la contraddizione tra le somme dichiarate inesigibili e la successiva procedura di recupero, affermando che il dissesto avrebbe potuto essere evitato. Ha anche sottolineato la necessità di rendere più efficiente la macchina comunale e di semplificare il contatto cittadino-comune con un utilizzo più adeguato delle tecnologie.

Sul tema delle tariffe idriche, Fabio Abate ha ribadito che l’acqua è un bene pubblico e un servizio essenziale. L’avvocato Alfarini ha poi analizzato la storia del passaggio del servizio idrico ad AcquaEnna e i problemi legati alle “partite pregresse” e all’esternalizzazione dei contatori. Ha sottolineato che la tariffa dovrebbe essere composta solo dai costi vivi dei servizi e ha chiesto la riesumazione e l’approvazione della legge regionale sull’argomento, bloccata da tempo.

Giuseppe Mattia ha criticato l’attuale amministrazione per non aver agito sulle fasce di consumo a favore delle fasce più deboli. Ha poi sostenuto l’importanza di liberarsi dalla società AcquaEnna. L’avvocato Alberghina è intervenuto chiedendo il parere su una risoluzione per inadempimento, evento giuridico ritenuto possibile dall’avvocato Alfarini, che ha citato il caso analogo di Agrigento. Alfarini ha concluso affermando che il gestore deve essere richiamato ai suoi obblighi.

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