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L’Associazione “Progetto Piazza Armerina”: poco risalto per i 25 anni del riconoscimento Unesco della Villa Romana

L’Associazione “Progetto Piazza Armerina”: poco risalto per i 25 anni del riconoscimento Unesco della Villa Romana

L’Associazione “Progetto Piazza Armerina” si occupa della salvaguardia del centro storico della città e cerca di valorizzare il patrimonio culturale per renderlo fruibile ai cittadini. L’associazione ha recentemente criticato l’assenza delle istituzioni durante i festeggiamenti del 25° anniversario dell’iscrizione della Villa Romana del Casale nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità e ha sollecitato interventi sulla viabilità, l’illuminazione e il recupero dei reperti archeologici dalle campagne di scavo. Tuttavia, le richieste non hanno ricevuto attenzione dalle istituzioni competenti.

 

Questo il comunicato dell’Associazione  “ Progetto Piazza Armerina”
L’Associazione, la cui finalità è di evidenziare fatti e problemi di particolare interesse generale
continua a dare il proprio contributo, al fine di valorizzare il nostro patrimonio per renderlo più completo alla fruizione.
Conclusasi i festeggiamenti promossi dal Direttore del Parco Archeologico Morgantina e Villa Romana del Casale Arch. Liberio Calascibetta, delle celebrazioni del 25° anniversario dell’iscrizione della Villa Romana del Casale, alla lista del patrimonio mondiale, assegnato il 6 Dicembre 1997 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel silenzio purtroppo delle Istituzioni, con l’assenza degli attori principali i Cittadini, che ancora aspettano la valorizzazione dell’importante sito, conosciuto nel mondo e principale volano per lo sviluppo della economia della Città.

Sarebbe stata una preziosa occasione per aprire un dibattito sulle tante cose fatte o su quelle ancora importanti da fare, come:

-Il finanziamento dei quattro ambienti rimasti con la vecchia copertura: “lastre di perspex” e senza il restauro dei pavimenti musivi, esclusi nell’intervento con il finanziamento POR di €.18.277.250.00, (Agenda 2000/2006) per mancanza di fondi, mi riferisco al Triclinium, i due ambienti delle terme e la palestra;

-Organizzare e pianificare un secondo convegno. Il primo convegno internazionale di studi sulla Villa Romana del Casale voluto dal Sindaco Nicola Di Vita, con l’impegno della Scuola di Perfezionamento in Archeologia dell’Università di Catania celebrato, 28 settembre – 1 ottobre 1983, richiamando la presenza di storici, ricercatori di livello internazionale e politici. Sono tante le novità da quel lontano convegno su cui oggi gli studiosi potrebbero, alla luce delle nuove scoperte chiarire;

-Interventi sulla viabilità, la S.P. n. 15, non può continuare ad essere ignorata, strada di collegamento tra la Città e la Villa Romana del Casale, provoca seri disagi, anche d’immagine, scoraggiando gli operatori del turismo, ( vedi lungo il percorso le avvertenze con segnali stradali per interruzioni e con i guard-rail in alcune parti completamente dismessi in altre attorcigliati nei ponti di c.da Indirizzo e Casale).

-Illuminazione dalla c.da indirizzo – alla Villa. Negli ultimi vent’anni non si contano quanti Consigli Comunali sono stati celebrati sulla questione.

-Il rientro dei reperti archeologici dalle campagne di scavo nella Villa Romana del Casale ed in altri siti, vedi Montagna di Marzo, che da più di un secolo sono stati ritrovati e soprattutto negli anni cinquanta con gli scavi condotti dell’Archeologo Vinicio Gentile, gran parte depositati nei magazzini delle Sovrintendenze di Siracusa, Agrigento ed altri Musei Siciliani e anche stranieri. Da sempre è stato avvolto nel mistero il mancato rientro dei reperti ritrovati nelle campagne di scavo. Piace ricordare il ritrovamento dei preziosi reperti trafugati dalla Città Greca di Morgantina della vicina Aidone, esposti

negli U.S.A. al Museum J. Paul Getty di Malibù e al Metropolitan di New York, restituiti ai legittimi proprietari della Città di Aidone. Mentre i reperti ritrovati in questo territorio, pur trovandosi custoditi nei musei della stessa Regione, non si riesce a farli rientrare a Piazza Armerina, forse per la mancata nostra forza collettiva e politica.

Su quanto sopra l’Associazione ha più volte segnalato dette richieste di risoluzione alle Istituzioni competenti. Purtroppo ad oggi non hanno trovato la benché minima attenzione. Dal silenzio è sembrato di capire che non si riesca ad intravedere il ritorno economico dai beni archeologici.

A proposito del prezioso riconoscimento dell’iscrizione del sito nella lista del Patrimonio Mondiale, ci è permesso ricordare che tutta la comunità internazionale è tenuta a partecipare alla sua salvaguardia, ma costituisce un obbligo maggiore per le realtà di tutto il territorio locale, Regionale e Nazionale, in un insieme di azioni integrate di tutela, conservazione e valorizzazione culturale ed economica.

Fra pochi mesi la Città è chiamata ad eleggere il nuovo Governo, questa Associazione, libera da appartenenze politiche, e come movimento di opinione anche se potrà assumere propri indirizzi e scelte qualora progetti politici dovessero coincidere con gli interessi generali della Città. In tali sensi l’Associazione sarà attenta ai problemi della Città, pronta a far sentire la propria voce.

Basilio Fioriglio

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