StartNews

logo
banner nuova pagina facebook
logo

La nuova pagina  Facebook di StartNews la trovi cliccando qui. Seguici sul social cliccando su MI PIACE nella nostra nuova pagina
banner nuova pagina facebook

Gli elettrodi diventeranno organici e cresceranno nel cervello.

Gli elettrodi diventeranno organici e cresceranno nel cervello.

La bioelettronica è un campo di ricerca emergente che sta cercando di integrare l’elettronica nei tessuti biologici per creare interfacce tra macchine e organismi. Gli ultimi sviluppi in questo campo sono stati raggiunti da un team di ricercatori delle Università svedesi di Linköping, Lund e Gothenburg, che hanno creato elettrodi organici cresciuti direttamente nel cervello e in altri tessuti viventi di pesci zebra e sanguisughe. Questi risultati aprono la strada a un futuro in cui i circuiti elettronici potranno essere completamente integrati nell’organismo, curando malattie del sistema nervoso e sviluppando interfacce tra uomo e macchina di prossima generazione.

La bioelettronica convenzionale è caratterizzata da un design rigido e non modificabile, il che la rende molto difficile da integrare nei sistemi biologici. Tuttavia, il team di ricerca ha sviluppato un materiale morbido e in grado di condurre l’elettricità composto da enzimi, che può essere iniettato sotto forma di gel. Il contatto con le sostanze del corpo cambia la struttura del gel e lo rende elettricamente conduttivo, il che lo rende ideale per l’integrazione nei tessuti biologici.

banner nuova pagina facebook

La formazione degli elettrodi è innescata dalle molecole presenti all’interno del corpo, senza bisogno di modifiche genetiche o segnali esterni come la luce. Inoltre, modificando le molecole presenti nel materiale, i ricercatori sono riusciti ad aggirare le difese del sistema immunitario, inducendolo a non attaccare gli elettrodi. I primi test in laboratorio sono stati condotti sul cervello, cuore e pinne caudali del pesce zebra e intorno al tessuto nervoso delle sanguisughe. Gli animali non sono stati feriti né influenzati in alcun modo dall’iniezione del gel e dalla formazione dei circuiti elettrici.

Questi risultati sono molto promettenti e potrebbero avere importanti implicazioni per la medicina, la ricerca e lo sviluppo di interfacce uomo-macchina avanzate. Tuttavia, è importante sottolineare che questi sono ancora risultati di laboratorio e ulteriori ricerche e test dovranno essere condotti prima di poter applicare queste tecnologie in modo sicuro e affidabile sulla popolazione umana. In ogni caso, questo lavoro dimostra che la fusione tra biologia e tecnologia è sempre più possibile e ci avvicina a un futuro in cui queste due discipline potrebbero collaborare per creare soluzioni innovative per la salute umana.

B.L.

«Home

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi