Villa romana del Casale: una lunga storia di finanziamenti. Alcune riflessioni di Basilio Fioriglio
Apprendiamo con piacere dal quotidiano “Giornale di Sicilia” del 29.07.2022, gli importanti finanziamenti impegnati dal Governo Regionale, destinati ai beni Culturali Siciliani, di cui è stato incluso il progetto di € 3,3 mln che vede la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, per il completamento “finalmente” dei quattro ambienti rimasti con la vecchia copertura: “lastre di perspex” ( progetto Arch. Minissi 1957 ) e senza il restauro dei pavimenti musivi, esclusi nel primo intervento per mancanza di fondi. Mi riferisco al finanziamento Europeo POR di € 18.277.250,00, ( Agenda 2000/2006 – Gennaio 2003 ). Il Triclinium, primo ambiente portato alla luce nel lontano 1881 dall’Ing. Luigi Pappalardo, con i bellissimi pavimenti mosaicati con le scene “ delle fatiche di ercole ”, non può continuare a restare chiuso, non solo perché interdetto ai visitatori, ma per la particolare situazione di precarietà dovuta ai tanti fattori, come la sofferenza dell’umidità specie nei punti di insufficiente drenaggio, l’irraggiamento solare sul tappeto musivo etc. , i due ambienti delle terme e la palestra, mentre tutta la Villa è stata completata con la nuova copertura e il restauro dei pavimenti mosaicali, progetto dell’Arch. Guido Meli del Centro Regionale di restauro di Palermo.
Lasciamo alla perduta memoria, la lunga sequenza di quante volte è stato comunicato l’ammissione al finanziamento per poi essere revocato. Auspichiamo che i fatti negativi trascorsi ci facciano uscire fuori dall’indifferenza, forse ormai per un certo fatalismo non riusciamo più a reagire ad una situazione di stallo. Mi piace ritornare a ricordare che i primi e più importanti finanziamenti POR € 18.27.250.00 e PIT 11 € 6.234.450.00 ( anno 2003 ), sono stati ottenuti grazie alla forte spinta dei Cittadini, facendo sentire la loro voce con pacifiche manifestazioni, preoccupati dal degrado della Villa e di perdere il loro più prezioso bene, rappresentava e rappresenta la speranza per un sicuro benessere. Con il clamore suscitato da quegli avvenimenti, l’Assessore Regionale AA.BB.CC. del tempo Fabio Granata istituì una unità di crisi nominando responsabile il famoso Gen. CC. Roberto Conforti, già capo del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, così inizia la bellissima primavera, lo stesso Assessore, sempre per la forte spinta dei Cittadini, trova gli importanti finanziamenti.
Che il nuovo impegno di finanziamento non resti sulla carta, e che poi si perderà nei vicoli del lungo iter procedimentale della burocrazia. E’ necessario dare una svolta cambiando metodologia, accompagnando il carteggio a mano quotidianamente in quei vicoli sopra richiamati, senza perderlo di vista un solo giorno. La macchina politica con le dimissione del Presidente Musumeci è già ferma, ma ciò non toglie che le istituzioni possono guidarlo e lasciarlo pronto, con il presupposto che chi si sarà presente nel prossimo Governo-Parlamento, dovrà solo pubblicarlo. Chi più di tutti deve tutelare il patrimonio del territorio sono le Istituzioni che, avendone ricevuto il mandato popolare, debbono sentire l’imperativo personale e politico a difendere l’interesse generale, mentre a noi Cittadini spetta l’obbligo morale di sostenerli nelle sedi opportune.
Tanto quale dovere civico e morale