Piazza Armerina – Casa circondariale: ritrovati in dieci giorni quattro mini cellulari nelle celle dei detenuti
Mercoledì sera la polizia penitenziaria guidata dal Commissario Capo Salvatore Puglisi, ha portato a termine un’operazione all’interno della casa circondariale di Piazza Armerina che ha permesso di individuare e sequestrare alcuni mini cellulari introdotti in carcere attraverso canali e metodi su cui si sta indagando. L’operazione è stata denominata Tik Tok, dal nome in codice dato ai mini cellulari nel social cinese, luogo virtuale dove alcune volte vengono addirittura pubblicati video girati proprio all’interno delle carceri.
Le indagini, svolte dalla polizia penitenziaria, hanno permesso di recuperare due mini cellulari dotati di micro sim e due fogli di carta con una vera e propria rubrica telefonica.Gli smartphone erano occultati dietro i termosifoni a cui erano attaccati grazie a delle calamite staccate dalle chiusure degli armadietti che fanno parte dell’arredo delle celle. Questa operazione segue un’altra effettuata circa una decina di giorni fa, anche in quell’occasione erano stati sequestrati altri due cellulari con relative sim.
Ovviamente adesso la Polizia Penitenziaria tenterà di individuare, attraverso i tabulati, i destinatari delle telefonate tra cui è lecito pensare si nascondano i complici che hanno recapitato i mini cellulari in carcere. E’ chiaro che dopo i fatti di Frosinone, dove sembra che un detenuto oltre al cellulare abbia ricevuto attraverso un drone anche una pistola, il fenomeno degli smartphone in carcere deve suonare come un campanello d’allarme vista la facilità con cui questo tipo di tecnologia riesce ad oltrepassare i più stretti controlli.