La “Testa di Dama” esposta definitivamente ala Museo Trigona. L’On. Luisa Lantieri:” il primo di una lunga un primo serie”
Era stata trafugata dai depositi della Soprintendenza di Enna in circostanze misteriose nel 2009 e poi ritrovata dai carabinieri nel febbraio del 2010. Successivamente era stata esposta al museo Varisano di Enna e per un breve periodo in una mostra organizzata all’interno del palazzo Trigona intitolata “Marmi colorati e marmi ritrovati della Villa romana del Casale”. Si tratta della Testa di Dama che raffigura una signora con la tipica parrucca del periodo individuato come “Età Flavia” e la sua realizzazione può essere collocata, da un punto di vista temporale, alla prima fase storica della Villa del Casale che va dal I al III secolo, periodo nel quale si fa ricadere la costruzione della villa, diversa da quella che conosciamo oggi risalente al IV secolo.
Su questo argomento interviene l’On. Luisa Lantieri, che ha preso l’impegno di dedicare tutte le sue energie affinché il Museo Trigona diventi anche il luogo naturale di tutti quei reperti archeologici che al momento sono custoditi in altri musei dell’Isola.
“La Testa di Dama – afferma il deputato regionale – arricchirà il patrimonio custodito nel nostro museo ed è anche un esempio di come lo sforzo di molti che si battono per un interesse concreto della città ottiene un risultato concreto. Mi riferisco alle iniziative delle associazioni ma anche a quelle di privati cittadini o di noi politici e amministratori che, con forza, negli anni abbiamo richiesto il ritorno del reperto nella sua sede naturale. La Testa di Dama, che raffigura una donna con la tipica parrucca usata durante l’età Flavia, sono convinta che ha inaugurato un percorso che presto potrà essere seguito da numerosi altri reperti archeologici. Sono sicura che è il primo di una lunga serie”
“L’operazione nella quale sono attualmente impegnata – conclude l’On. Luisa Lantieri – è proprio quella di censire tutti quei ritrovamenti che sono custoditi in altri musei siciliani, per poi individuare modi e tempi di rientro. Sono convinta che i prossimi anni saranno cruciali per questo tipo di operazione ma sono certa che realizzeremo l’obiettivo di avere un museo ricco di reperti archeologici e incluso nei migliori itinerari turistici della Sicilia”.