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Enna, Wol: progetto di rigenerazione urbana, per cambiare il volto del Pisciotto.

Enna, Wol: progetto di rigenerazione urbana, per cambiare il volto del Pisciotto.

“Prenderà vita dal 15 al 20 Maggio, il progetto “WOL”, il primo intervento di rigenerazione urbana nella Città di Enna, con l’obiettivo di arricchire il contesto urbano cittadino, creare un dialogo con gli spazi circostanti e riqualificare esteticamente superfici verticali, tramite opere di street art. Tutto ciò grazie l’azione di cinque Street-Artists esperti, attivi nella scena internazionale con importanti partecipazioni”.

Con queste parole il Sindaco di Enna, Maurizio Dipietro e l’Assessore alla Pianificazione urbana e territoriale, Giovanni Contino, annunciano l’avvio di “WOL”, un progetto ideato da “360Startup” e promosso dal Comune di Enna, la cui realizzazione è possibile grazie alle somme del Bilancio Partecipato.

“Il progetto – spiega l’Assessore Contino – tende al recupero delle zone periferiche anche se la scelta è ricaduta sulla zona Pisciotto, trattandosi di una zona storicamente importante perché antica Porta di accesso alla Città e per questo riteniamo possa avere un impatto positivo. Non a caso il tema centrale di WOL è “Le Porte” in tutti i suoi significati metaforici (apertura, accoglienza, inclusione, sguardo al futuro, innovazione, progresso, evoluzione, viaggio, comunicazione, passaggio, confine, separazione, profano e sacro, noto e ignoto)”.

Nelle giornate del WOL l’area antistante Porta Pisciotto, diverrà un Arts Public HUB, uno spazio aperto con libero accesso per chiunque voglia esprimersi attraverso qualsiasi tipo di performance artistica, all’intero del quale saranno impiantate delle installazioni basate sul riutilizzo e filodiffusione per l’intrattenimento, inoltre sarà possibile utilizzare supporti da decorare in loco, mentre l’inaugurazione, con la donazione delle opere alla Città, è prevista per Venerdì 25 Maggio 2018.

 

Gli artisti impegnati nella manifestazione sono: Ale Senso, MrFijodor, Corn79, Angelo Crazyone e Emanuele Poki, da anni attivi nell’ambito dell’arte urbana e della street art per progetti di rigenerazione urbana a livello nazionale e internazionale e interverranno sulle pareti, sui pilastri e sul ponte – attuale accesso principale a Enna Alta – con interventi di street art sviluppati appositamente per il luogo e per l’occasione.

 

A seguire le schede relative al progetto e agli artisti impegnati nell’evento.

 

 

 

WOL – Storia e Cultura

WOL è anche un progetto che si connette con il patrimonio storico e culturale di Enna. Molti, soprattutto i più giovani, non sanno che a Enna tra il 1981/82 fu realizzato il murale più grande d’Europa “Le Due Dee” ad opera di Fausto De Marinis, un murale di circa 720mq eseguito sulla difficile parete tufacea, non lontano da Porta Pisciotto, sottostante Valverde, oggi scomparso, il quale era visibile in alto sul lato destro della montagna risalendo Via Pergusa.

WOL ha scavato nel passato e valorizzato il patrimonio culturale andato nel dimenticatoio per ripartire e raccontare in chiave moderna, che si frappone tra passato e futuro, una nuova cultura/idea di fare arte tra il grigiore del cemento. Proprio come accade in molte città Europee e in tutto il Mondo, la street art può essere lo strumento di recupero di zone abbandonate e di quartieri popolari, uno strumento che arricchisce lo spazio circostante e lo recupera in certi casi dal degrado, un buon motivo per ornare a innamorarsi della propriaCittà.

 

WOL – Internet of Things

WOL è arte con un pizzico di tecnologia. Vogliamo che lo opere di WOL continuino a vivere anche nel mondo virtuale, permettendo un’esperienza aumentata e di connessione con l’opera.

Questo è possibile tramite Internet of Things applicata all’arte, una semplice scansione di qr-code che apposti in ogni opera consentirà ad ogni utente di accedere a contenuti digitali aggiuntivi.

IoT porta l’arte urbana oltre i graffiti e diventa un mezzo per spiegare il lato non commerciale di intelligenza artificiale e “internet delle cose”, la tecnologia applicata alle opere, permette più coinvolgimento, interesse e rappresenta un ruolo socialmente utile, soprattutto in un momento importante dove il web diventa sempre più preponderante nelle nostre vite, dove l’uomo è “internet centrico” vogliamo mostrare l’aspetto utile della tecnologia.

WOL è una versione artistica di “internet delle cose” dove si espande l’idea di arte pubblica, molte volte concepita nell’immaginario collettivo come “vintage” ma che tramite il digitale può rappresentare un’esperienza magica. Per questo WOL è un “Museo all’aperto gratuito” dove ogni abitante e visitatore potrà convivere con i murali e decidere di osservarli in maniera più attenta pur restando nel contesto vivace dello spazio pubblico o entrarci in connessione. Infatti le informazioni sull’opera e sull’artista saranno raggiungibili anche tramite dispositivo mobile con la scansione dei QR-code presenti ai piedi delle opere, inoltre, sarà possibile l’accesso ai contenuti aggiuntivi che verranno sviluppati in collaborazione con i singoli artisti.

 

WOL – Artists

Emanuele Poki (*1990, Catania) ha partecipato a numerosi festival in tutta Italia, ha dipinto a Messina i Silos Granai insieme ad Anc, e collabora con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Catania. Ha lavorato con importanti marchi come IKEA e Poste Italiane.

Poki inizia a disegnare ovunque già bambino, disprezzando i fogli bianchi e riempiendo quotidianamente i suoi banchi di scuola. Diplomato all’Istituto D’arte passa dal writing alla poster art iniziando da quest’ultima un lungo percorso estetico e concettuale. Disegna e sviluppa i suoi lavori su qualsiasi superficie e dimensione. Descrive ed interpreta principalmente la natura, il rapporto tra Uomo ed Ambiente, le tradizioni, gli aneddoti, il movimento e le forze impercettibili che operano quotidianamente, fonti di evoluzioni o turbamenti.

 

Ale Senso (*1977, Bergamo, vive a Berlino), al secolo Alessandra Odoni, ha un percorso artistico legato prima ai graffiti e in seguito alla street art. La sua traiettoria artistica nasce e sviluppa dalla seconda metà degli anni ’90. Partecipa con live painting e opere a diverse mostre, tra le quali Street Art Sweet Art al PAC di Milano (2006) e Scala Mercalli, il terremoto della street art italiana presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma (2008). Nel 2010 è stata selezionata come artista finalista al Premio Internazionale Terna 01- 03 e all’ Eco Art Project 2010. Negli ultimi anni partecipa a diversi interventi e mostre a livello nazionale ed internazionale. Nel Maggio 2016, “HG80” – impresa sociale, la incarica della realizzazione della prima opera di arte urbana di grandi dimensioni eseguita su una facciata cieca di un edificio residenziale in Bergamo.

Ale Senso è attratta dalle storie, le assorbe, rielabora e, talvolta, fonde per poi trasferirle nell’ambiente con forme simboliche ed oniriche. Gioca con lo spazio, le differenti superfici e le loro peculiarità creando un equilibrio studiato meticolosamente ma allo stesso tempo spontaneo. Le linee sinuose e l’armonia dei tratti riflettono la ricerca formale che sottende a tutti i suoi lavori. Nella sua opera riflette sull’essere umano e il suo rapporto sia con la propria interiorità che con la natura che lo circonda.

 

Mrfijodor (*1979 Imperia, vive a Torino) è lo pseudonimo di Fijodor Benzo. Negli ultimi anni la sua produzione è stata molto varia, passando dalle installazioni ai murales tematici, ma anche performance e graffiti, di cui si occupa dal ’94. Ha partecipato da fine anni ’90 a diverse mostre, festival di street art e di arte urbana a livello nazionale ed internazionale. Tra i numerosi interventi ha di recente ha realizzato murali per l’Impact Hub Trentino a Trento (2018) ed ha partecipato al programma artistico P.A.I.N.T. delle Poste Italiane con il suo murale a Settimo Torinese (2016). Bambino dalla spiccata vena creativa, Mrfijodor ha cominciato realizzando mostri con i mattoncini LEGO e disegnando sui muri della propria cameretta.

Realizza opere i cui soggetti sono solitamente forme elementari che trasportano messaggi diretti e

ironicamente responsabili; alla base una chiave di lettura semplice, per poter sempre dialogare con

l’osservatore. Molto spesso, i suoi lavori sono contrassegnati da una critica sociale o ecologica, usando come arma un sorriso infantilmente stupito e uno stile spontaneo e diretto, libero da elementi tecnici complessi.

 

Riccardo Corn79 Lanfranco (*1979, Torino) si concentra sin dai suoi studi sui “progetti contemporanei per la riqualificazione estetica murale in Italia”, titolo della sua tesi universitaria – ma il suo percorso artistico inizia da writer nel 1996. Realizza importanti opere murali di riqualificazione urbana con artisti di fama internazionale e, fino al 2009, è membro del collettivo Opiemme. Promotore della creazione del progetto Murarte della Città di Torino, tuttora in progress, nel 2001 fonda “il Cerchio e le Gocce”, la prima associazione italiana dedicata alla promozione della creatività urbana. Tra le numerose attività si è occupato di curare la direzione artistica di importanti progetti legati alle culture urbane: Street Attitudes (una delle prime convention di graffiti italiane con respiro internazionale); le decorazioni della sede del Toroc (comitato organizzatore dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006), della stazione RFI di Moncalieri, del Politecnico di Torino; le installazioni di artisti quali Blu, Run e del collettivo Rebel Ink; i progetti Segni d’Europa e U.R.C.A.; il corso di decorazione all’interno della Comunità Arcobaleno del carcere di Torino;

fino ad arrivare a Picturin Festival, il primo festival italiano a sviluppare grandi opere murali su facciata. Dal 2008 è titolare della Drip Studio, agenzia di comunicazione visiva che applica le competenze sviluppate nell’arte urbana in ambito commerciale. A tutt’oggi, il percorso artistico di Corn79 è legato al muralismo, nel suo più ampio raggio di espressione, con un approccio alla creatività pubblica che fa della riqualificazione urbana una delle sue suggestioni e delle sue ragioni di esistenza. Il segno distintivo dei graffiti di Corn79 è la combinazione fra soluzioni calligrafiche originali, effetti di colore, forme geometriche e la loro conciliazione con il contesto cittadino. Il percorso di Corn79, oggi, non si esplicita unicamente nella realizzazione di graffiti, ma si snoda in modo eterogeneo e variegato passando, senza soluzione di continuità, dai muri, dall’arredo urbano, alle tele, fino alle installazioni.

 

Angelo Crazyone, Angelo Genova, in arte (*1990, Caltanissetta) a partire dal 2006 ha partecipato a

importanti convention e mostre collettive, realizzando inoltre diverse opere di committenza pubblica, tra le quali i recenti interventi a Londra, Favara, Caltanissetta, Menfi e Marsala. Ha partecipato alla mostra collettiva La pratica della pittura al Castello di Spadafora a Spadafora (ME, 2016) e Real to real è il titolo della sua personale alla Galleria San Lorenzo, Milano (2011). La sua pratica pittorica proviene da un’esperienza metropolitana. Col passare degli anni l’artista si cimenta in discipline convenzionali apertamente legate al gusto della Street Art, dove sviluppa esperienze più mature e complete sotto il profilo artistico. Pratica la StreetArt servendosi di una molteplicità di tecniche e creando opere che esprimono una predilezione per le forme geometricamente complesse. Le opere di Crazyone acquisiscono forma man mano che l’osservatore se ne allontana; da vicino i suoi interventi e i suoi lavori rasentano l’astrattismo, con un aggrovigliarsi di tratteggi, punti e segni; ma basta fare qualche passo indietro e le linee si ricompongono, l’immagine si materializza. Questi moduli geometrici sono ottenuti attraverso degli stencil, unici e complessi, che l’artista utilizza una sola volta. Attraverso un retino scompone e ricostruisce l’immagine, in un gioco di creazione e distruzione. L’iconografia di Crazyone attinge al suo quotidiano, racchiude il suo mondo, fatto d’immagini contemporanee, scatti, frame, o nella più recente produzione, persone a lui vicine, gente che vive nel suo quotidiano.

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