Una nuova legge elettorale
L’esame e la valutazione delle leggi elettorali che sono state e sono in vigore dalla nascita della Repubblica, hanno sempre determinato in me un interesse particolare più volte dimostrato. In occasione di una conviviale del Lions Club di Enna , nell’ottobre del 1988, ho svolto una relazione dal titolo” Le Leggi elettorali” con riferimento alla prima legge elettorale approvata dal Parlamento e delle modifiche ad essa successivamente apportate. Relazione che venne integralmente pubblicata dalla rivista ufficiale del Lions Italia. Nel 1993 la stessa rivista pubblicò, sullo stesso argomento, un mio articolo che venne dalla redazione così titolato: “Le intuizioni di un Lion cinque anni dopo”.
Nel febbraio del 2012, sempre al Lions Club di Enna, trattai il tema “ La evoluzione delle leggi elettorali in Italia”. Il contenuto delle mie conversazioni è stato anche portato all’attenzione dei maggiori responsabili politici, come risulta confermato dalla lettera del 12 marzo 2012, pervenutami dall’allora Presidente della Camera dei Deputati on. Gianfranco Fini, che così recitava:
“ Il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ha ricevuto la sua lettera del 5 marzo scorso e ha preso visione di quanto in essa rappresentato. Al riguardo desidero comunicarLe che il Presidente ha disposto che copia della sua lettera sia trasmessa alla Commissione parlamentare competente, affinchè i Deputati che ne fanno parte,
possano prenderne visione ed assumere le iniziative che ritengano opportune. Le invio i cordiali saluti del Presidente,cui unisco i miei personali. Il Capo della Segreteria del Presidente dr.Alberto Solia”
Questa premessa ho voluto fare perché in vista di una nuova legge elettorale, dal momento che tutti hanno definito quella attuale peggio del cosiddetto “Porcellum, ne ho ipotizzata una completamente nuova.
Il 27 aprile del 2012, quando il Senato decise di mettere mano alla sua riforma, con una mia mail diretta al Presidente del Consiglio Renzi, trasmisi una mia “ Proposta modifica del Senato: Composizione n.100 membri” in rappresentanza delle Regioni, dei Comuni, dei Sindacati, dei Datori di lavoro e di nomina del Presidente della Repubblica”.
La mia proposta venne integralmente copiata dalla prevista Commissione Affari Costituzionali del Senato il 21 giugno 2012, due mesi dopo, apportando quelle modifiche ( introduzione dell’immunità, elezione diretta, abolizione delle rappresentanze sociali ) che contribuirono ad affossarla in occasione del referendum.
Anche questa proposta ottene un riscontro da parte dell’allora Presidente del Consiglio Renzi, al quale facevo pervenire tutte le mie note pubblicate sui giornali on line che riguardavano la sua persona, con una sua mail che conteneva questa espressione : “ La ringrazio per le sue mail, per le sue proposte e per le sue critiche”
Ho fatto queste premesse perché, tenuto conto del vento che spira, sia che sarà varato un Governo o che si andrebbe a nuove elezioni, come auspicato da tutti, dovrà essere varata una nuova legge elettorale.
Tenuto conto sia della mia lunga esperienza maturata in politica, che dell’interesse avuto nello studio delle diverse leggi elettorali, tutte incostituzionali, come da me rappresentato e documentato direttamente anche ai vertici della Corte costituzionale, ho elaborato questa proposta che farò pervenire tutti i capi Gruppo parlamentari.
Proposta nuova legge elettorale
Uguale sia per la Camera che per il Senato
Camera – Componenti . n.630
Al partito o alla coalizione che ottiene il maggior numero di voti
il 55% dei seggi n.346
Al secondo partito o coalizione il 40% dei seggi n.252
Agli altri partiti o coalizioni che hanno superato la soglia del 3% n 32 suddividere il numero dei seggi in proporzione ai voti ottenuti
Senato -Componenti n. 315
Al partito o alla coalizione che ottiene i maggior numero dei voti
il 55% dei seggi n. 173
Al secondo partito o coalizioni il 40% n 126
agli altri partiti o coalizioni che hanno superato la soglia del 3% n .16
da suddividere come sopra
Sistema proporzionale, con premio di maggioranza, che garantisce anche la rappresentanza dei partiti minori non coalizzati.
Uniformare i collegi elettorali sia per la Camera che il il Senato, introducendo il voto di preferenza . Tutti i collegi dovrebbero avere un numero limitato di candidati: per la camera non superiore a 6, e per il senato a 3, a meno che per il Senato non si scelga il sistema uninominale.
La ridotta dimensione dei collegi comporterebbe una notevole riduzione dei costi per i candidati e rappresenterebbe il migliore sistema per riportare le presenze degli eletti nel proprio territorio.
Un sistema così concepito contribuirebbe anche a modificare la tendenza dell’astensionismo
Sarebbe utile, ma sarà impossibile, prima ancora di approvare la nuova legge elettorale, valutare la opportunità di ridurre il numero dei parlamentari di almeno il 33 %, nonchè la modifica delle funzioni “paritarie” del Senato.
Un ostacolo alla approvazione di una simile legge sarebbe, nelle attuali condizioni culturali della nostra politica, la scelta tra premio da assegnare al partito o alla coalizione che, per le recenti esperienze, può apparire non tanto semplice.
Un lato positivo: la stessa sera delle elezioni si conoscerebbe sia chi ha vinto e chi è stato eletto.
angiolo alerci