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Piazza Armerina – Approvata dal Consiglio comunale la proposta dell’amministrazione di dissesto finanziario

Piazza Armerina – Approvata dal Consiglio comunale la proposta dell’amministrazione di dissesto finanziario

Oggi pomeriggio si è svolto il consiglio comunale, convocato dalla commissario regionale, nel quale è stato dichiarato il dissesto finanziari dell’Ente con 8 voti favorevoli, 7 contrari ed un astenuto.  In un lungo dibattito si sono affrontati i consiglieri di maggioranza e opposizione con le rispettive tesi  ribadite da tempo. Arancio, Alberghina, Di Carlo e Zagara nei loro interventi tecnici hanno sostenuto tutta una serie di motivazione per cui sarebbe stato necessario non avviare la fase di dissesto. Di avviso opposto i consiglieri di maggioranza che lo hanno votato:  l’attivazione secondo quanto da loro sostenuto permetterà di gestire i servizi essenziali e di risanare il bilancio.

Per quanto riguarda le cause del dissesto c’è sa segnalare che il consigliere Arancio ha sostenuto la tesi di un coinvolgimento in parte dell’azione dell’attuale amministrazione tra le cause che hanno portato il comune i default ed in particolare la ritardata approvazione dei bilanci. La maggioranza ha fatto ricadere invece la causa del dissesto sulla vecchia amministrazione dell’ex sindaco Filippo Miroddi.

Cosa accadrà adesso? Che ricaduta avrà sulla città la dichiarazione di dissesto? L’amministrazione Cammarata, anche attraverso un pubblico comizio,  ormai da mesi ha spiegato che non vi sarà alcun problema nella gestione amministrativa e i cittadini non vedranno aumentare le tasse comunali. L’opposizione parla invece dell’apertura di un periodo molto buio per la città e di sacrifici per i cittadini.

Adesso occorrerà anche attendere la Corte dei Conti che aprirà un’inchiesta sulle cause del dissesto e stabilirà se la gestione dei vecchi amministratori sarà ritenuta il motivo principale dell’attuale situazione economica del comune. In questo caso potrebbero scattare le condanne amministrative tra cui il divieto di ricoprire cariche istituzionali per dieci anni.

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