La sindrome da cattiva notizia
Tutti i giorni siamo sempre tempestati da funeste notizie, ed oggi più che mai in pieno corona virus il ruolo dei media assume un carattere prettamente catastrofico. La drammaticità delle notizie rimbalza da una rete o da una testata all’altra senza via di scampo per il lettore o il telespettatore. Il “contagio” ( lasciatemi passare il termine ) emotivo diviene qualcosa al quale è impossibile sfuggire e il deturpamento psichico inevitabile. Cambiare canale o spegnere la tv impatterebbe positivamente con ogni individuo, ma nell’era della civiltà interconnessa e super informata ciò appare come una pura utopia. A questo punto il sistema d’allarme biologico del nostro cervello scatta e anche in assenza di stimoli scatenanti ( arousal stato di attivazione, iper-arousal stato di iper-vigilanza, ipo-arousal stato di accasciamento ) è presente e nella norma ci consente di soddisfare le nostre esigenze e fronteggiare situazioni emergenziali.
In questo preciso frangente molti soggetti sono in preda ad un costante iper-arousal ovvero uno stato di iper-vigilanza che può dar luogo ai “disturbi attacco di panico”; “disturbi d’ansia generalizzata”; “disturbi depressivi”; “disturbi dell’alimentazione”; “disturbi del sonno”; “disturbi comportamentali” ecc. che nascono anche a causa di un’esposizione costante a forme di stress che distinguiamo in “Eustress”ovvero quello stress positivo e fisiologico, che risulta fondamentale per raggiungere obiettivi e traguardi e risulta essere piuttosto stimolante e il “Distress” ovvero quello negativo che ci espone a diverse difficoltà, ansie, preoccupazioni e stati emotivi spiacevoli.
Il lungo momento che stiamo vivendo dovrebbe consentirci di mettere in atto una serie di strategie di adattamento (coping) che variano a seconda della vulnerabilità e della personalità del soggetto. La martellante parata di notizie nere alle quali siamo sottoposti costantemente, ingigantisce ogni nostra preoccupazione pre-esistente e affonda la lama su paure inconfessate, che divengono quasi ossessioni, che possono turbare il nostro equilibrio psico-fisico molto pesantemente.
Le informazioni che ci giungono a causa di questa nuova “guerra invisibile” accrescono l’ansia e scoraggiano all’apertura di pensieri positivi. Ricercare notizie o le ultime news per conoscere gli aggiornamenti è un sacrosanto diritto e dovere, ma interagire empaticamente soprattutto con le brutte notizie diviene un passaggio quasi indistricabile per il nostro quotidiano, che travolgerà la nostra serenità interiore. Il malumore diverrà l’onnipresente compagno del nostro quotidiano diurno e notturno, generando immagini che evocheranno emozioni tutt’altro che positive. A questo punto per evitare di precipitare in stati emotivi e psichici negativi senza ritorno, è necessario mantenere la propria lucidità,la calma e la fiducia, cautelando se stessi da eventuali overdose di notizie e defondersi da esse.
Dott.ssa Fabiana Cristina