Un intervento dell’avvocato Chiricosta: “Non curerò per scelta cause contro medici e ospedali”.
Riceviamo dall’avvocato Giovanni Chiricosta e pubblichiamo
Premetto che non voglio essere né da esempio né farmi pubblicità: questo articolo vuol essere solo un avvertimento nei confronti di alcune persone che potrebbero desiderare la mia collaborazione, ed a cui dirò di no in anticipo. NO a cause nei confronti di medici/ospedali per danni da Coronavirus.
Accogliendo e condividendo quanto affermato da AIGA in proposito, non seguirò cause contro medici, operatori sanitari e/o aziende sanitarie per infezione da Coronavirus, e ciò sia che siate malati sia che siate voi stessi operatori sanitari. In questo periodo stiamo vivendo circostanze eccezionali, ed in tali circostanze medici, paramedici ed aziende sanitarie stanno facendo uno sforzo titanico per operare al massimo delle loro possibilità.
Fargli causa per aver svolto il loro lavoro in condizioni critiche è una cosa che non solo considero indegna come persona prima ancora che come avvocato, ma anche dal punto di vista meramente giuridico considero una strada in salita; ben difficilmente, infatti, tali cause, civili o penali che siano, supereranno lo scoglio dell’onere della prova: come provare di aver contratto il virus da un medico, o in una stanza d’ospedale, anziché andando a fare la spesa?
Premesso che non sono un biologo e le mie scarse nozioni di medicina legale derivano da stagioni di CSI più che dall’Università, teoricamente in qualche caso si riesce ad analizzare l’RNA dei virus e la risposta immunitaria tra due soggetti per accertare scientificamente che una persona ne abbia infettata un’altra (in passato si è fatto con l’AIDS), ma durante un epidemia ciò è praticamente impossibile, e mi piacerebbe qualche commento di un biologo in proposito.
Andatevi a leggere la giurisprudenza sulle infezioni sanitarie, e scoprirete che non è così facile ottenere un risarcimento: se qualche collega vi promette di specularci, in realtà ci speculerà solo lui.
NO ad impugnazioni di violazione delle varie ordinanze di coprifuoco
In questo giorni la maggior parte delle violazioni è stata depenalizzata (non tutte), quindi il problema resta semplicemente amministrativo, quindi impugnazioni al giudice di pace o al prefetto. Si tratta di procedimenti elementari (al di là dell’esito, sempre incerto), e la tentazione di occuparmene, anche per guadagnare qualcosa in questi tempi incerti, sarebbe forte. Poi mi ricordo che parte della colpa di questi tempi incerti è anche di chi ha violato il coprifuoco mentre io stavo a casa, e la tentazione mi passa.
No a prestazioni gratuite quali pareri o gestioni pratiche legate alle ultime ordinanze e ai vari benefici fiscali
Il governo ha emanato e continuerà ad emanare della norme in vari settori (principalmente ma non esclusivamente nel settore fiscale e previdenziale) per fronteggiare l’inevitabile crisi economica. Per questi benefici, bonus e/o sussidi comunque nominati è prevista una certa procedura più o meno complessa che, come già avvenuto per il “reddito di cittadinanza”, la maggior parte degli utenti non è in grado di gestire autonomamente. In tale settore non effettuerò alcun tipo di prestazione gratuita, e non perché le persone non ne abbiano effettivamente bisogno, ma perché ci sono già molti soggetti che effettuano questo tipo di servizi gratuitamente, oltre la mole di informazioni disponibile in rete. D’altronde anche i legali rientrano tra le categorie in crisi, ed effettuare prestazioni legali (cosa che molti clienti dà per scontato) non servirà a far ripartire né la categoria né il singolo professionista.
Al di fuori di queste tre prestazioni il nostro studio è e resta disponibile per i propri clienti, ed in proposito ci stiamo attrezzando per lo smart working e le video conferenze, per essere vicini alla clientela anche a distanza.