Restrizioni e multe: scontro tra la consigliere Anna Zagara e il sindaco Nino Cammarata per una foto su Instagram
Dopo la pubblicazione di una foto su Facebook in occasione del compleanno della figlia la consigliera Anna Zagara ha ricevuto la visita della Polizia Locale. Cosa è accaduto viene raccontato dalla stessa Zagara che in un articolo su Vivienna attacca sarcasticamente l’operato degli agenti. Il sindaco risponde successivamente qui
L’ARTICOLO PUBBLICATO DA ANNA ZAGARA
Non c’è cosa peggiore dell’essere governati da protagonisti delle fiabe. Avete mai visto Pinocchio? Vi ricordate la parte in cui tutti i bambini disubbidienti e che non volevano studiare vengono trasformati in asinelli e portati nel paese dei balocchi? Ecco, Piazza Armerina è diventato il “paese dei balocchi”, solo che i bambini trasformati in asinelli fanno parte dell’amministrazione e non solo. Andiamo al dunque: ieri, 25 Marzo 2020 il compleanno di molte persone, fra queste anche mia figlia, molto ingenuamente, perché se fosse stato vero non la reputerei neanche mia figlia, vista la cretinaggine, pubblica una foto su Instagram del suo fidanzato allocato sulla porta d’ingresso di casa mia con una bottiglia di spumante in mano ed un sole che spacca le pietre dietro di lui. Volendo descrivere la foto mi verrebbe da fare delle considerazioni: ieri una giornata con allerta arancione, non ho avuto il piacere di intravedere neanche un raggio di sole; la bottiglia dello spumante, non è indicativa della tipologia di ricorrenza; se fosse entrato a casa mia per il compleanno di mia figlia, senza alcun regalo in mano, la restrizione era applicabile già automaticamente dalla sottoscritta, e io non vedo regali in mano né tanto meno fiori, già sarebbe avvenuto anche l’arresto.
La foto su Instagram, viene girata sotto forma di denuncia, per il non rispetto del DPCM concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale. Viene comunicato subito al comando vigili urbani che, si deve provvedere ad una ispezione domiciliare a casa della sottoscritta Anna Zagara per pervenuta segnalazione.
A questo punto lo “sceriffo di Nottingham”, il quale dovrebbe spiegare agli organi competenti chi lo autorizza a partecipare ai posti di blocco e chiedere i documenti di riconoscimento ai soggetti fermati, spesso anche indossando la divisa dei vigili urbani, assieme all’alta professionalità mancata, ordinano a due vigili urbani di eseguire ispezione.
Alle ore 18 circa, una pattuglia dei vigili urbani con lampeggiante acceso, suona alla porta dell’abitazione della sottoscritta, i due vigili che, altro non facevano che eseguire un ordine superiore, mi riferiscono che era stato segnalato un “festino in casa Zagara”, a questo potuto non ho potuto fare altro che invitare gli stessi agenti ad unirsi a noi. Abbiamo continuato a festeggiare fino a notte fonda, mantenendo la distanza di sicurezza in modo particolare mio marito, visto che i vigili erano entrambi di sesso femminile, ed in tutto eravamo in sei.
I vigili, pur non avendo nessun mandato che permettesse loro di irrompere in casa mia, potendolo fare solo ai sensi dell’art. 103 del D.P.R. 309/1990, sono stati messi nelle condizioni di eseguire ispezione e stilare un verbale su un prestampato dell’autocertificazione che viene utilizzato per gli spostamenti per necessità, ma nessuno da casa mia si era spostato e nessuno a casa mia è “spostato”. Il tutto, oltre ad essere di una elevata gravità, ha provocato uno stato d’ansia ai miei figli, in particolare a mia figlia, la quale elaborava il senso di colpa per la pubblicazione della foto, oltre il fatto che, di certo, già di per sé era un compleanno anomalo. Per non mettere in conto il chiacchericcio del giorno dopo del vicinato ed uno stato d’animo famigliare che tutto poteva essere tranne che sereno.
Il tutto perché? Per chi? Ma può un amministratore con tutto il da fare che avrebbe in questo momento di emergenza, poter dare come vera, perché se l’avesse data come possibilistica non l’avrebbe neanche considerata, una segnalazione del genere nei confronti di una famiglia che quotidianamente vive l’ansia della positività da Covid del capo famiglia essendo medico ospedaliero ed in prima linea proprio in presidi con la più alta percentuale di contagi? Può considerare di elevata importanza una segnalazione del genere, senza alcun fondamento, tanto da occupare una pattuglia che, peraltro svolgeva il proprio ruolo, senza mandato per una ispezione domiciliare, con tutto il da fare del momento?
Come mai non è stato richiesto al comando di polizia municipale, sul quale taccio perché pietà si deve avere di questi soggetti “al comando”, solo perché la segnalazione presentava nome e cognome della sottoscritta? Per quanto riguarda “ chi”, la sottoscritta, richiederà un accesso agli atti al Sindaco ed al Comando Vigili Urbani, per venire a conoscenza della/e persona/e che ha/hanno presentato segnalazione-denuncia e procedere per vie legali, per così come la legge mi consente nei confronti degli/della stessa.
E’ vergognoso tale comportamento, ma il termine vergogna non è ottemperato nel vocabolario del sindaco, tanto meno nella vita dello “sceriffo di Nottingham” e dell’alta professionalità mancata. Sindaco, visto che lei ama tanto i festini, mi faccia un favore, la prossima volta che viene a conoscenza di un altro festino organizzato a casa mia, mi telefoni pure, le dirò io cosa portare, nel frattempo, ne organizzi uno lei, inviti pure il duo dell’alto comando e chi le ha presentato segnalazione… abbracci e baci, Covid permettendo.
La ringrazio per avere avuto il tempo di dedicare un pensiero concreto per la mia famiglia nel giorno del compleanno di mia figlia, e mi chiedo se lo zelo vari col variare della simpatia o antipatia che le trasmette il soggetto sul quale richiedere l’ispezione, mi auguro per tutti i cittadini che così non sia.
Anna Zagara