Piero Capizzi alla guida del Libero Consorzio di Enna: fine dell’era commissariale

Anche se i numeri definitivi dello scrutinio devono ancora essere ufficializzati, Piero Capizzi, candidato espressione del centrosinistra, viene indicato come il nuovo presidente del libero consorzio. La sua elezione segna un punto di svolta dopo dodici anni di gestione commissariale e lo consacra come il primo presidente eletto attraverso il sistema del voto ponderato.
Accoglienza nel palazzo e prime dichiarazioni
Mentre il seggio elettorale è ancora operativo per completare lo spoglio delle schede relative all’elezione dei dieci consiglieri provinciali che formeranno il nuovo consiglio; Capizzi ha già fatto il suo ingresso nel palazzo dell’ente. Ad attenderlo, un caloroso applauso da parte dei suoi sostenitori ha fatto da colonna sonora al suo arrivo. Ad accoglierlo vi erano anche il presidente dell’ufficio elettorale e il segretario dell’ente, Michele Iacono, il quale, nel congratularsi, gli ha espresso i suoi migliori auguri per un proficuo mandato.
L’esperienza amministrativa al servizio dell’ente
Capizzi, classe 1974, avvocato e attuale sindaco di Calascibetta, porta con sé un bagaglio di significativa esperienza amministrativa – un elemento che sarà cruciale nella sua gestione del libero consorzio. «Ringrazio tutti i consiglieri e i sindaci che mi hanno sostenuto e che hanno creduto nel mio progetto politico» ha dichiarato il presidente in pectore, aggiungendo: «Adesso toccherà a me guidare questo ente verso un riconoscimento del ruolo di ente intermedio che possa dare risposte a tutto il territorio».
Viabilità e macchina amministrativa: le priorità
Il neo presidente ha poi delineato le priorità del suo mandato, sottolineando come «la viabilità e l’organizzazione della macchina amministrativa saranno gli obiettivi principali sui quali concentreremo la nostra azione politica». Capizzi ha concluso esprimendo il suo senso di responsabilità: «Sono onorato di questo risultato; adesso, con la collaborazione di tutti, andremo avanti per ridare dignità a questo ente». Un compito arduo ma sentito, quello di restituire centralità a un ente che ha attraversato un periodo complesso – segnato dalla lunga parentesi commissariale.