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Turismo – A Luglio Piazza Armerina tra le città protagoniste di un tour enogastronomico. Un altro passo avanti nella giusta direzione.

Turismo – A Luglio Piazza Armerina tra le città protagoniste di un tour enogastronomico. Un altro passo avanti nella giusta direzione.

Ieri, nella prestigiosa cornice milanese di Brera presso «Identità golose», si è svolta la conferenza stampa di lancio del progetto «Sicilia regione europea dell’enogastronomia 2025». Piazza Armerina figura tra i venti comuni selezionati per ospitare, tra maggio e ottobre, gli eventi itineranti che valorizzeranno l’immenso patrimonio enogastronomico isolano. In particolare, il weekend dal 4 al 6 luglio 2025 vedrà protagonisti chef stellati, importanti consorzi di tutela dei prodotti tipici e una significativa rappresentanza della stampa nazionale e internazionale.

La visione dell’assessore Messina e la mia proposta

Alcuni mesi fa – in un colloquio informale con l’assessore al turismo e vicesindaco Ettore Messina – avevo avanzato l’ipotesi che, dopo aver puntato sulla musica con il Barock Festival per destagionalizzare il turismo, fosse il momento giusto per valorizzare anche l’enogastronomia, ovviamente puntando su eventi di grande spessore e non sulle sagre di paese. Un settore, quello del cibo, capace di intercettare turisti con esigenze e provenienze molto diverse; sicuramente più trasversale della musica.  Oggi, vedendo concretizzarsi quell’idea, posso dirmi soddisfatto per Piazza Armerina e fiducioso che l’iniziativa sarà un grande successo soprattutto per le migliaia di persone che in maniera diretta o indiretta vivono di turismo nella nostra città.

Lo sviluppo del turismo

Negli ultimi anni l’offerta turistica di quella che una volta era solo la “città dei mosaici” è indubbiamente migliorata in quantità e qualità. Tuttavia, come scrivo ormai da quasi vent’anni su StartNews, per esprimere appieno le sue potenzialità turistiche, Piazza Armerina necessita di due ulteriori poli attrattivi fondamentali: i boschi, da valorizzare in modo sostenibile, e la riqualificazione dell’ex area Siace. Quest’ultima dovrebbe trasformarsi – oltre che in sede di un’importante fiera internazionale – in un polo dedicato al tempo libero, al turismo congressuale e alla realizzazione di grandi eventi e ad una serie di altre attività che la renderebbero un grande polo produttivo e , soprattutto, una risorsa in grado di creare numerosi posti di lavoro.

I quattro pilastri di un futuro sostenibile

Villa Romana del Casale, centro storico, boschi, Palio dei Normanni e area Siace: sono queste, a mio avviso, le cinque «colonne portanti» che potrebbero dare vita a un tessuto economico solido, capace di drenare l’emigrazione giovanile e creare nuove opportunità sul territorio. È un concetto che ripeto da almeno diciotto anni sulle pagine di StartNews; ogni volta che vedo compiersi un passo nella giusta direzione, non posso che essere soddisfatto.

Nicola Lo Iacono per StartNews

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