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RNA e riparazione del DNA: NEAT1 apre nuove prospettive nella lotta contro il cancro

RNA e riparazione del DNA: NEAT1 apre nuove prospettive nella lotta contro il cancro

Il nostro DNA è costantemente esposto a minacce, sia interne che esterne: errori nella divisione cellulare, esposizione ai raggi solari, fumo e altri fattori ambientali possono causare danni al materiale genetico. Fortunatamente, le cellule dispongono di sofisticati meccanismi di riparazione che preservano l’integrità del genoma.

Una nuova scoperta scientifica ha rivelato il ruolo fondamentale di NEAT1, un lungo RNA non codificante, nella riparazione del DNA. Questo collegamento tra il metabolismo dell’RNA e la stabilità genetica potrebbe aprire nuove strade per lo sviluppo di terapie contro il cancro.

Il ruolo di NEAT1 nella riparazione cellulare

Il sistema di risposta al danno del DNA (DDR) è un complesso meccanismo che rileva e ripara le alterazioni genomiche per evitare mutazioni pericolose. La ricerca ha evidenziato che NEAT1, in particolare quando altamente metilato, facilita il riconoscimento e la riparazione delle rotture del DNA a doppio filamento.

RNA e metilazione: un nuovo meccanismo di controllo

Gli scienziati hanno scoperto che, in seguito a rotture del DNA, NEAT1 subisce un processo di metilazione e cambia la sua struttura secondaria. Questa trasformazione lo porta ad accumularsi in specifiche lesioni, contribuendo al corretto riconoscimento del danno genetico.

Il dato interessante è che NEAT1 è presente in alte concentrazioni nelle cellule tumorali, il che suggerisce una sua potenziale influenza nella progressione dei tumori. Comprendere il suo ruolo potrebbe portare a strategie terapeutiche mirate.

Possibili applicazioni nella lotta contro il cancro

L’identificazione di NEAT1 come attore chiave nella riparazione del DNA apre prospettive importanti per la ricerca oncologica. Se confermato su modelli più complessi, questo meccanismo potrebbe essere sfruttato per sviluppare farmaci che modulano la metilazione dell’RNA, migliorando le capacità riparative delle cellule sane e potenzialmente inibendo la proliferazione delle cellule tumorali.

Prossimi passi nella ricerca

Nonostante i risultati promettenti, resta da capire se le dinamiche osservate in modelli cellulari semplici siano applicabili ai contesti tumorali più complessi. La ricerca, condotta da Kaspar Burger e sostenuta dalla German Cancer Aid e dal Mildred Scheel Early Career Center for Cancer Research (MSNZ) a Würzburg, punta ora ad approfondire queste dinamiche in modelli avanzati.

Se confermato, il ruolo di NEAT1 potrebbe rivoluzionare l’approccio alla cura dei tumori, aprendo la strada a nuove terapie basate sulla modulazione dell’RNA e della risposta al danno del DNA.

Luigi Schiavo per StartNews

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