Antonella Pagaria intervista il direttore generale dell’Asp di Enna Mario Zappia che annuncia l’apertura di nuovi reparti.
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Il dottore Mario Zappia è Direttore generale dell’Asp 4 di enna da febbraio dell’anno scorso, quindi già da un anno, ma prima era già stato Commissario.Gli abbiamo chiesto innanzitutto in che stato ha trovato la realtà sanitaria ennese al momento del suo insediamento.
“In linea generale-ha spiegato il Direttore- ho trovato molti elementi positivi che adesso si tratta di attenzionare, perché ce ne sono potenzialmente tanti ed in particolare dal punto di vista amministrativo penso che ci siano alcune cose da migliorare perché che nel passato ci sono stati un poco di appesantimenti burocratici, però ci sono tante persone in gamba e ovviamente non dicendone i nomi non si può trattare di piaggeria e questa è sicuramente una buona premessa”.
Direttore quante unità ci sono nell’Asp di enna, tenendo conto anche degli altri tre distretti sanitari, ovvero Piazza Armerina , Leonforte e Nicosia?
“Più di duemila unità sicuramente, ma la complessità territoriale non si dimostra dal numero di unità bensì dalle capacità di gestire il territorio nel miglior modo possibile”.
E a proposito di quello che ancora chiamiamo arbitrariamente “policlinico” cosa può dirci? “Non abbiamo infatti ancora un policlinico, stiamo lavorando grazie anche all’intervento dell’Università Kore per una prospettiva che potrebbe diventare molto importante per gli ennesi, ma anche per la Sicilia. Si sta operando alacremente, stiamo assumendo personale specializzato e stiamo dotando l’ospedale di tutte quelle strutture che possono agevolare i dipendenti nell’espletamento delle attività. L’università ci stimola continuamente e anche io che sono ricercatore universitario mi impegno molto a trovare di più”.
Dove insegna?
“Non insegno alla Kore perché vi sarebbe un conflitto di interessi ma insegno organizzazione aziendale all’università di Palermo. Con la Kore ci rispettiamo a vicenda e lavoriamo in sinergia per creare quello che chiamiamo “Ospedale di Riferimento”.
E a proposito delle liste di attesa, questione annosa da risolvere anche nei vari distretti?
“Ma per quanto ne so io-continua Zappia- le liste di attesa sono nettamente diminuite e non è certo un tema trascurato poiché ci stiamo impegnando molto”.
I cittadini si sono sempre chiesti perché le lunghe liste d’attesa, in contrapposizione alle immediate visite intramoenia e lei capirà Direttore che si salta subito alla conclusione della venalità di alcuni medici che non fanno certo fede al giuramento di Ippocrate.
“La questione è un po’ particolare- continua il Direttore-, poiché intanto la stortura sono le liste d’attesa e vanno affrontate a sé. La intramoenia è stata creata a favore del paziente per dargli la possibilità di scegliere il medico, perché in regime normale noi dobbiamo garantire la prestazione e non l’operatore della stessa. Ora sta succedendo che si dà la possibilità al medico la possibilità di guadagnare qualcosa in più rispetto a quanto percepisce normalmente, ma lo trattengo nella mia struttura con le sue capacità se lo ritengo, poiché viceversa, lo stesso va a lavorare in una qualsiasi struttura privata dove percepisce uno stipendio superiore, ma io perdo la capacità professionale, ovvero la professionalità di quel medico. Quello che io devo fare è combattere le liste di attesa e non è un mistero che manchino parecchie figure professionali nei distretti, infatti molti concorsi vanno deserti. E quindi immagini un poco cosa succede con un personale già esiguo se ne va via ancora. Ci ritroviamo sì a offrire un servizio esiguo al paziente e in questo modo la vecchietta che non può permettersi l’intramoenia non può essere visitata e curata. Quindi non andiamo troppo addosso ai medici che fanno l’intramoenia, perché sono gli stessi che lavorano per azzerare le liste di attesa e curano i pazienti anche gratuitamente”.
Parliamo dell’emodinamica.
L’emodinamica è una branca della cardiologia che consente la diagnosi e il trattamento di quasi tutte le patologie cardiache, dalla cardiopatia ischemica (il cosiddetto infarto del miocardio) alle patologie valvolari e strutturali cardiache. A breve saranno disponibili due sale di ultimissima generazione, inclusa una sala ibrida.
Ci stiamo lavorando e a breve saremo operativi. In questo momento è tutto in mano all’ufficio tecnico”.
Abbiamo in vista la creazione di nuove unità operative?
“ Sì -afferma il Direttore- abbiamo un decreto stipulato dalla Regione con la con l’Università Kore che ha stabilito, in vista dell’ospedale di riferimento, la creazione di una serie di reparti nuovi, per cominciare la radioterapia e la neurochirurgia e cardiochirurgia”.
E per quanto riguarda gli altri tre distretti ovvero, Nicosia, Piazza Armerina e Leonforte?’.
“Il distretto assumerà sempre più rilevanza, Per quanto riguarda Nicosia, questo va valorizzato al massimo: dobbiamo dare tutto quello che serve perché quel territorio è un po’ messo male, è scoperto, è difficile da raggiungere, ma è ricco di cultura e c’è tanta gente che lavora in campagna a coltivare le tradizioni ed è soggetta a parecchi rischi.
Poi abbiamo Leonforte – continua Zappia- che, secondo me, va mantenuto come è attualmente, e in più bisogna dargli un importante taglio riabilitativo.
Piazza Armerina, infine, deve assumere un taglio ben specifico che io vedrei nell’oncologia. A me interessa svuotare Enna di alcuni reparti per dare spazio ad altri. Vorrei solo che ci fosse un poco più di passione negli ospedali e nei vari distretti, intesa come un maggior attaccamento al proprio lavoro, non visto unicamente come fonte di guadagno ma fatto con amore. Questo è ciò che vorrei inculcare nei miei collaboratori tutti”.
Antonella Pagaria