Il cervello invecchia dopo i 30 anni? Ecco come mantenerlo giovane
Dopo i 30 anni, il nostro cervello inizia a perdere volume. Non si tratta di un mito né di un allarme, ma di un processo naturale legato all’invecchiamento. Alcune funzioni cognitive, come la memoria, la velocità di elaborazione delle informazioni e la consapevolezza spaziale, tendono a declinare con l’età. Tuttavia, altre capacità, come le abilità verbali e il ragionamento astratto, possono migliorare. La buona notizia è che esistono strategie efficaci per rallentare questo processo e mantenere la mente attiva e resiliente.
Le basi scientifiche dell’invecchiamento cerebrale
Nei primi anni di vita, il cervello sviluppa oltre un milione di nuove connessioni ogni secondo. Già all’età di sei anni, ha raggiunto circa il 90% del suo volume adulto. Tuttavia, a partire dai 30 anni, il cervello inizia a ridursi gradualmente, con un impatto più significativo sulla corteccia prefrontale e sull’ippocampo, aree responsabili della memoria e della capacità decisionale.
Oltre alle variazioni strutturali, avvengono anche cambiamenti neurochimici: i livelli di neurotrasmettitori come serotonina, dopamina e noradrenalina diminuiscono con l’età. Studi hanno rilevato che i cervelli di persone tra i 60 e i 70 anni producono meno dopamina e mostrano una riduzione della serotonina, contribuendo a possibili declini cognitivi e dell’umore.
Fattori che influenzano il declino cerebrale
Molti fattori possono accelerare o rallentare il processo di invecchiamento del cervello. Tra questi, alcuni sono genetici, ma altri dipendono dallo stile di vita e dalla salute generale.
– Genetica: Alcuni individui sono predisposti a malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, a causa di fattori ereditari.
– Attività fisica: Muoversi regolarmente migliora il flusso sanguigno al cervello e stimola la crescita di nuove connessioni neuronali. Secondo il Chicago Health and Aging Project, chi svolge almeno due ore e mezza di esercizio settimanale sperimenta un declino cognitivo più lento del 58%.
– Alimentazione: La dieta mediterranea, ricca di alimenti vegetali e grassi sani, favorisce la salute cerebrale riducendo il rischio di declino cognitivo.
– Consumo di alcol: Un’assunzione eccessiva di alcol accelera la riduzione del volume cerebrale e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore.
– Stimolazione mentale: Leggere, giocare a scacchi o interagire socialmente ritarda la comparsa della demenza fino a cinque anni, secondo il Rush Memory and Aging Project.
– Fumo: Studi della Washington University School of Medicine indicano che il fumo provoca una riduzione irreversibile del volume cerebrale.
– Sonno: Durante il riposo, il sistema glinfatico elimina tossine dal cervello, riducendo il rischio di accumulo di proteine tossiche associate alla demenza.
La riserva cognitiva: una difesa naturale
Il cervello ha una straordinaria capacità di adattamento nota come riserva cognitiva, che permette di compensare le perdite neuronali attraverso strategie alternative. Questa riserva si sviluppa nel corso della vita grazie all’istruzione, alle esperienze cognitive e alle interazioni sociali. Le persone con una riserva cognitiva più elevata sono meno inclini a subire un declino cognitivo evidente, anche in presenza di alterazioni cerebrali.
Super-agers: i cervelli che sfidano il tempo
Alcuni individui, definiti super-agers*, mantengono funzioni cognitive comparabili a quelle di una persona di mezza età nonostante abbiano superato gli 80 anni. Studi della *Northwestern School of Medicine mostrano che questi individui presentano una minore atrofia cerebrale rispetto alla norma. Le loro abitudini condividono elementi chiave:
– Attività fisica regolare, che contribuisce a ridurre il rischio di Alzheimer nei soggetti con un indice di massa corporea superiore a 30.
– Stimolazione mentale continua, affrontando sfide cognitive fuori dalla propria zona di comfort.
– Relazioni sociali solide, che aiutano a mantenere attivo il cervello.
– Consumo moderato di alcol, senza eccessi.
Un cervello sano per una vita più lunga
Sebbene la riduzione del volume cerebrale con l’età sia inevitabile, adottare uno stile di vita sano può mitigare gli effetti dell’invecchiamento. Le buone abitudini, dalla corretta alimentazione all’attività fisica e mentale, aiutano a preservare la funzionalità del cervello, garantendo una mente attiva e reattiva anche in età avanzata.
Luigi Schiavo per StartNews