La provincia di Enna unica in Sicilia con saldo negativo tra mortalità e nascita di nuove imprese
Unioncamere ha pubblicato una serie di dati relativi all’andamento delle imprese nel 2024 nei quali spicca il risultato negativo della provincia di Enna dove, unica in Sicilia, si è registrato un valore negativo nel saldo tra chiusura e apertura. Questa un’analisi dei dati pubblicati da Unioncamere.
A livello nazionale, nel 2024 si è registrato a livello nazionale un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento di 36.856 unità.
Tuttavia, questo saldo positivo è in rallentamento rispetto al 2023, quando l’incremento era di 42.039 unità.
Il tasso di crescita della base imprenditoriale è stato dello 0,62% nel 2024, inferiore al 0,70% del 2023.
Si osserva una diminuzione del ritmo delle aperture di nuove imprese e un aumento delle chiusure.
Comuni a natalità zero
Nel 2024, 478 comuni italiani hanno registrato zero nuove iscrizioni di imprese. Questo rappresenta il 5,9% del totale dei comuni.
Questo fenomeno è in aumento rispetto al passato: nel 2014 erano 374 comuni (4,6%) e nel 2004 erano 212 (2,6%).
I comuni con zero nuove imprese sono distribuiti in tutte le regioni italiane, ad eccezione della Basilicata.
Le regioni con il maggior numero di comuni a zero natalità imprenditoriale sono il Piemonte (126) e la Lombardia (103). In termini percentuali rispetto al numero totale di comuni della regione, spiccano anche Valle d’Aosta (10,8%) e Sardegna (8,5%).
Variazioni settoriali
I settori che hanno contribuito maggiormente alla crescita sono stati:
Attività professionali, scientifiche e tecniche (+10.845 imprese, +4,40%).
Costruzioni (+10.636 imprese, +1,27%).
Alloggio e ristorazione (+8.125, +1,78%).
I settori che hanno registrato un saldo negativo sono:
Commercio (-10.129 imprese, -0,72%).
Agricoltura, silvicoltura e pesca (-7.457, -1,06%).
Attività manifatturiere (-4.137, -0,81%).
Variazioni territoriali
Tutte le macro-ripartizioni geografiche hanno mostrato una crescita, ma in misura minore rispetto al 2023.
Il Mezzogiorno ha contribuito maggiormente in termini assoluti al saldo annuale (+13.684 imprese).
Il Centro-Italia è stata l’area più dinamica in termini relativi (+0,80%), trainata dal Lazio (+1,63%).
15 regioni hanno chiuso l’anno con un saldo positivo, rispetto alle 17 del 2023.
Forme giuridiche delle imprese
Le società di capitali hanno registrato una significativa espansione (+3,25%), con un aumento di 60.000 unità.
Le altre forme organizzative hanno subito una riduzione: le società di persone (-14.000 unità) e le imprese individuali (-10.000 unità).
Andamento per province
La provincia di Enna è l’unica in Sicilia ad avere un saldo negativo tra aperture e chiusure di imprese, con -55 attività e un tasso di crescita del -0,36%.
La provincia di Milano ha il tasso di crescita più alto (+2,02%) seguita da Rieti (+1,87%) e Roma (+1,80%).
Le province con i tassi di crescita più bassi o negativi sono Rovigo e Oristano (-1,39%), Ferrara (-0,61%), e Fermo (-0,59%).
Analisi generale
Il 2024 ha visto un rallentamento della crescita imprenditoriale rispetto all’anno precedente.
Sebbene il saldo complessivo sia positivo, si evidenziano difficoltà nel ritmo delle aperture e un aumento delle chiusure, in particolare in alcuni settori e territori.
C’è una notevole eterogeneità settoriale e territoriale, con alcune aree e settori in forte crescita e altri in declino.
Si conferma una forte espansione delle società di capitali a scapito delle imprese individuali e delle società di persone.
Il fenomeno dei comuni a zero natalità di impresa evidenzia una problematica di de-imprenditorializzazione in alcune aree del paese.