Mercato immobiliare italiano: come sono andati gli ultimi mesi del 2024?
Il nuovo anno è iniziato da poco e, per quanto riguarda i numeri del mercato immobiliare, è un momento perfetto per prendere in mano gli ultimi dati del 2024, utili anche per capire quelle che possono essere le prospettive per il 2025. Interessante nello specifico è analizzare i dati del terzo trimestre dello scorso anno, che ha dimostrato quanto le previsioni di ripresa degli operatori del settore abbiano un fondamento. Nel suddetto lasso di tempo, infatti, a livello nazionale sono aumentati, oltre ai prezzi, anche i numeri di domanda e offerta degli immobili in vendita.
La domanda in particolare ha fatto registrare una flessione verso l’alto a dir poco potente, con un +27% e un incremento dell’interesse anche verso immobili di costruzione non recente. Quest’ultimo trend in particolare ha comportato, tra gli effetti, un aumento dei prezzi del 4,6%. Si parla di crescita anche per quanto riguarda lo stock immobiliare che, però, rimane sotto ai livelli pre pandemici. Confrontando i suoi numeri con quelli dei primi tre mesi del 2019, infatti, si può notare una flessione del 4,5%.
Generali segnali di ripresa
Il mercato immobiliare, al quale l’utenza finale si approccia mettendo sempre più spesso in primo piano la ricerca della specializzazione e dell’eccellenza – per comprendere meglio il quadro, qui puoi trovare un elenco di case in vendita in tutta Italia raccolto da immobiliovunque.it, portale apprezzato dagli aspiranti acquirenti per la presenza esclusiva di annunci pubblicati da agenzie immobiliari referenziate – vista la delicatezza che caratterizza il grande passo dell’acquisto, sta mostrando generali segnali di ripresa dopo la parentesi critica post pandemica iniziata con i primi mesi del 2022.
Si tratta di un effetto dovuto soprattutto alla scelta, da parte dei tecnici BCE, di attuare blandi ribassi dei tassi di interesse per quattro riunioni di seguito. Ciò ha portato, come evidenziato nelle ultime settimane dagli operatori del settore real estate, anche a una generale riduzione del numero di annunci immobiliari caratterizzati da un prezzo ribassato rispetto a quello di mercato.
A confermare il cambiamento ci pensano anche i dati citati all’inizio di questo piccolo excursus, soprattutto quello della domanda. Particolarmente degni di nota sono i numeri che riguardano quella sui singoli immobili, cresciuta del 15%. Ciò, ribadiamo, ha effetto anche sui prezzi e per accorgersene basta confrontare la cifra media al metro quadro di settembre 2023, pari a 1946 euro, con quella del medesimo mese dell’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle, corrispondente a 2036 euro. Numeri alla mano, la variazione in crescita in termini assoluti è stata pari a 90 euro.
Immobili sempre meno accessibili
L’aumento delle quotazioni immobiliari residenziali nel corso del terzo trimestre del 2024 ha esacerbato la problematica della scarsa accessibilità del mercato immobiliare in Italia. Nonostante la riduzione dei tassi non si è riusciti a notare, nella maggior parte dei casi, gli attesi abbassamenti delle rate dei mutui, la cui crescita ha portato, in particolare nel 2023, tantissime famiglie a non riuscire a onorare la propria situazione debitoria legata all’abitazione.
Guardando in maniera specifica ai numeri dell’accessibilità, nel terzo trimestre 2024 è stato possibile notare una riduzione di sei punti percentuali per gli aspiranti acquirenti single e di 9 per le coppie.
Focus sull’efficienza energetica
Nel corso di tutto il 2024, è emersa come mai prima l’attenzione all’efficienza energetica degli immobili, effetto diretto dell’approvazione, dopo un travagliato iter, della cosiddetta Direttiva Europea sulle Case Green. Le deadline riguardanti il raggiungimento di classi energetiche a basso impatto ambientale hanno portato, per esempio, al palesarsi di un importante divario di prezzo: gli immobili più sostenibili costano, in media, il 5,3% in più rispetto a quelli che, invece, sono inclusi in una classe energetica più bassa.
Con in mano i dati del terzo trimestre dello scorso anno, si può vedere, per le abitazioni di classe A, un prezzo superiore addirittura del 54%, sette punti percentuali in più rispetto ai numeri del medesimo periodo del 2023, rispetto agli immobili annoverati nelle classi E, F e G.