Il libro “Bambine negate” esplora il tema della violenza di genere e delle sue conseguenze
Tre donne eccezionali, ciascuna con un suo vissuto, con il trait d’union delle stesse peculiarità : le sensibilità verso le donne uccise, maltrattate e abusate, in particolare le bambine. Le nominiamo rigorosamente in ordine alfabetico: Jacqueline Monica Magi , giudice penale al tribunale di Pistoia, Anna Massi , docente psicologa e psicoterapeuta, Marina Pratici, scrittrice, saggista e sociologa , già candidata al Nobel per la letteratura. Le tre donne hanno deciso di unire le loro forze e lo hanno fatto scrivendo un libro a sei mani, intitolato “Bambine negate”, editato da Helicon di Arezzo.
Il libro analizza alcuni dei fenomeni di violenza di genere in particolare contro le bambine, sotto il profilo sociale, psicologico e legale ed è dedicato alla figlia adottiva di Marina Pratici, una ex baby prostituta, conosciuta durante un viaggio umanitario in Thailandia. Abbiamo ascoltato ciascuna di queste grandi donne, ed ecco cosa è venuto fuori: “Ho formulato una proposta di legge- spiega la giudice Magi- che non è’ mai stata patrocinata da alcun partito e nemmeno – tiene a precisare – da alcun parlamentare. E’ una proposta di rettifica del Codice penale in ordine alla concessione delle circostanze attenuanti generiche. Propone che non diventino concedibili le circostanze attenuanti generiche in reati di particolare gravità di violenza di genere fra cui la violenza sessuale in ogni sua accezione, reati di pedofilia, maltrattamenti in famiglia e i reati di quella sfera, ovviamente anche l’omicidio contro una donna o un minore. Io non ho mai trattato di femminicidi perché non sono né Gip né in Corte di Assise ma i reati del codice rosso, in particolare maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali sono ormai la maggioranza dei reati che vediamo quotidianamente in Tribunale. Un tempo vi era la prevalenza dei reati di spaccio di droga, oggi prevalgono i reati di codice rosso. Ho perso il conto di quanti casi da codice rosso ho trattato, tanto sono ormai quotidiani e sono la maggioranza dei reati a noi sottoposti. In Italia, inoltre, non esiste il reato di femminicidio, ma è contemplato nei casi di omicidio. Esiste l’ aggravante del reato di omicidio commesso contro il coniuge o in occasione di reati quali la violenza sessuale, i maltrattamenti in famiglia e lo stalking ma può facilmente essere eliminata dalle circostanze attenuanti. Vedo tutti i giorni casi di violenza di genere e ormai non li conto più. Quanto alla legislazione in Italia è abbastanza completa e fornisce mezzi per combattere i fenomeni di violenza di genere ma il problema non è giuridico bensì socio culturale, fino a che non si scardina il sistema patriarcale i problemi resteranno uguali”.
La giudice Magi, è una donna simbolo per quanto riguarda la difesa delle donne maltrattate, tant’è che è tra i soci fondatori dell’associazione “Anna Maria Marino”, e ne ricopre, insieme al socio cinese Marco Hu, la carica di presidente onorario. L’associazione Anna Maria Marino nasce nel 2015 a Prato da un insieme di donne di varia nazionalità fra le quali tre imprenditrici cinesi. Da Prato ora ha socie e sedi anche in tutta la provincia di Pistoia e a Altopascio provincia di Lucca. È uno sportello di ascolto dedicato alle vittime di reato in particolare di violenza di genere, ma non solo, offre, difatti, ascolto e orientamento nelle situazioni problematiche con varie figure professionali e ha un telefono cellulare acceso 24 ore al giorno. Fa rete con molte altre associazioni fra cui i Centri antiviolenza. Offre anche assistenza economica sotto forma di cibo, abiti e arredamenti e talora anche in denaro. L’associazione è completamente autofinanziata con mercatini e alcuni progetti come i calendari e alcune donazioni private. La giudice Magi si impegna in particolare a coordinarne i lavori e le iniziative, soprattutto quelle di sensibilizzazione, attraverso convegni e interventi nelle scuole di ogni ordine e grado. Anna Massi è psicologa, psicoterapeuta, didatta e supervisore dell’EATA (European AssociationTransactional Analysis), è vicedirettrice della scuola di specializzazione in psicoterapia PerFormat con sedi a Pisa, Genova e Catania. “Il mio capitolo del libro – spiega la professoressa Massi – analizza gli effetti del trauma psicologico derivante da violenze domestiche, sessuali e abusi infantili, sottolineando come questi eventi lascino segni indelebili sulla mente e sul corpo delle vittime.
Il trauma spesso induce dissociazione, un meccanismo di difesa che separa le esperienze dolorose dalla coscienza, impedendo la loro integrazione nella memoria autobiografica. Questa frammentazione si manifesta in sintomi come incubi, flashback e disturbi psicopatologici. La difficoltà di denunciare è aggravata dai sensi di colpa che la società patriarcale tende a trasmettere con stereotipi del tipo ‘come eri vestita? Perché sei salita nel suo appartamento?’, eccetera. Questa paura delle domande riguardo a ciò che è successo potrebbe provocare una ‘vittimizzazione secondaria’.
I Centri Anti-Violenza- continua la psicologa – forniscono supporto essenziale, offrendo alle vittime spazi sicuri per ricostruire il proprio senso di sé. La dissociazione è particolarmente evidente negli abusi sessuali, dove la risposta fisiologica al terrore (ndr freezing) spesso porta a sentimenti di colpa e vergogna. Per i bambini, gli abusi interrompono lo sviluppo della personalità, causando frammentazione psichica e una costante ipervigilanza. Infine – sottolinea la Massi – è fondamentale l’importanza della terapia e del supporto comunitario per guarire e ritrovare dignità e fiducia a quelle parti di sé che sono state profondamente lese”.
Marina Pratici è una donna eclettica, con all’attivo una miriade di pubblicazioni, che va in giro per il mondo a trasfondere le sue innumerevoli competenze per arricchire chi la ascolta in merito alla sua lotta contro la violenza di genere: “Nel libro – spiega la scrittrice – parliamo della violenza nell’infanzia che talora viene praticata e quindi viene subita chiaramente senza che si colga come tale e c’è un chiaro riferimento anche ai concorsi di baby Miss che è un tema assolutamente insensatamente poco esplorato perché è una forte predazione del diritto ad essere una bambina. Avviene in questi casi, una predazione del sereno sviluppo delle bambine perché se a 5 – 6 anni si va a mandarle il messaggio a una bambina ‘piccola’ che è vincente solo se è magra e solo se è bella ecco che dunque si è già negato il pieno sviluppo completo di una personalità femminile adulta” . Marina Pratici, va ricordato, è presidente di molti premi letterari internazionali, fra i quali, nella fattispecie, il premio dal titolo “Il Canto di Dafne” dedicato contro la violenza verso tutte le donne, la cui premiazione si svolge ogni anno il 25 novembre, alla presenza di importanti personalità della cultura e della musica italiana, appunto, nella data annuale della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Mario Antonio Filippo Pio Pagaria