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L’astensionismo in Italia. Analisi del fenomeno.

L’astensionismo in Italia. Analisi del fenomeno.

Esistono diversi sondaggi che analizzano la composizione dell’elettorato astenuto in Italia. Ad esempio, un’indagine condotta da Area Studi Legacoop e Ipsos, presentata il 18 luglio 2024, ha evidenziato che quasi 7 italiani su 10 si dichiarano interessati alla politica, ma solo 1 su 4 lo è molto, mentre 3 su 10 lo sono poco o per niente. In particolare, l’astensionismo è più marcato tra le fasce di età 31-50 anni, residenti nel Nord Ovest, appartenenti al ceto popolare, con bassa scolarizzazione e residenti in comuni tra i 30 e i 100mila abitanti. Le principali motivazioni dell’astensione includono la percezione della politica come “sporca”, la convinzione che il voto non possa cambiare nulla e la sfiducia nei confronti dei partiti e dei politici attuali.

In dettaglio

Sulla base dei sondaggi e delle analisi riportate, emergono alcune differenze significative nell’astensionismo tra i diversi ceti sociali in Italia:

Ceto popolare e fasce economicamente svantaggiate

– Mostrano tassi di astensionismo più elevati rispetto ad altri gruppi sociali
– Le motivazioni principali includono:
– Percezione della politica come “sporca” (45% nel ceto popolare)
– Senso di rabbia e frustrazione (32% nel ceto popolare)
– Sfiducia che il voto possa cambiare qualcosa

Ceto medio e fasce più istruite

– Tendono a partecipare di più al voto rispetto al ceto popolare
– Motivazioni dell’astensione includono:
– Protesta contro gli attuali partiti (25% tra i laureati)
– Percezione di scarsa rappresentanza dei propri interessi

Differenze generazionali

– Giovani (18-24 anni): alto tasso di astensionismo (40% nelle elezioni 2022)
– Over 65: maggiore propensione al voto, spesso per senso del dovere civico (66%)

Differenze geografiche

– Nord Ovest: maggiore incidenza dell’astensionismo
– Nord Est e Centro: maggiore partecipazione al voto
– Sud e Isole: situazione più complessa, con aree di forte astensionismo ma anche di mobilitazione “populista”

Fattori socio-economici trasversali

– Reddito: le fasce a basso reddito tendono ad astenersi di più[2][4]
– Istruzione: le persone con bassa scolarizzazione mostrano tassi più alti di astensionismo[1][3]
– Occupazione: i disoccupati tendono ad astenersi più degli occupati, ma con differenze meno marcate rispetto ad altri paesi europei[8]

Queste differenze riflettono una complessità di fattori sociali, economici e culturali che influenzano la partecipazione politica in Italia, con un generale trend di maggiore astensionismo tra le fasce più svantaggiate della popolazione.

Un altro studio, condotto da YouTrend, ha rilevato che il 40% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha scelto di non votare nelle elezioni politiche del 2022. Questo dato è attribuito alla mancanza di coinvolgimento e rappresentanza percepita tra i giovani elettori.

Questi sondaggi offrono una panoramica sulle caratteristiche socio-demografiche e sulle motivazioni dell’elettorato astenuto in Italia.

Attilio Franchi per StartNews

 

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