Emergenza idrica a Enna: collocati bagni chimici, esplodono le proteste
A Enna, la situazione legata alla carenza d’acqua sta diventando sempre più critica. Con la grave crisi idrica in corso, molti esercizi pubblici non riescono a rendere accessibili i propri servizi igienici, spingendo l’amministrazione a installare bagni chimici in diverse aree strategiche della città. Tuttavia, questa misura non è sufficiente a calmare la crescente preoccupazione e le proteste si stanno intensificando nelle zone della provincia che rischiano di rimanere a secco.
Le iniziative della Cgil e del comitato Senza Acqua Enna
Di fronte alla situazione critica, la Cgil ha organizzato un presidio presso la diga Nicoletti, chiedendo una nuova gestione dell’impianto per migliorare la distribuzione dell’acqua. Nel frattempo, il comitato locale Senza Acqua Enna ha fatto analizzare l’acqua erogata dai rubinetti. Sebbene sia risultata conforme agli standard di legge, la presenza di sfumature dal beige al marrone ha spinto il comitato a inviare una PEC al gestore Acquaenna per ottenere spiegazioni sul fenomeno.
Possibili soluzioni per Calascibetta e l’arrivo delle piogge
Nel comune di Calascibetta, è stato scavato un pozzo profondo 80 metri per mitigare i problemi di approvvigionamento idrico. Si prevede inoltre l’installazione di cisterne da 250.000 litri nei pressi del campo sportivo, in grado di offrire un supporto alla popolazione. Per domani, venerdì 18 ottobre, sono attese piogge che potrebbero migliorare, almeno temporaneamente, il livello degli invasi.