Trombe d’aria: cosa sono e dove si formano in Italia
Cosa sono le trombe d’aria
Le trombe d’aria, note anche come “tornado” nel linguaggio comune, sono fenomeni atmosferici estremamente violenti caratterizzati da una colonna d’aria rotante che si estende dalla base di una nuvola temporalesca (cumulonembo) fino alla superficie terrestre. Questa colonna, detta “vortice”, è in grado di raggiungere velocità di rotazione molto elevate, causando danni significativi sul terreno, tra cui la distruzione di edifici, il sradicamento di alberi e il sollevamento di veicoli.
Le trombe d’aria si formano quando esistono le condizioni ideali per lo sviluppo di forti temporali, ovvero una combinazione di elevata instabilità atmosferica, umidità, e forti variazioni di temperatura e vento a diverse altitudini. Questi fattori possono portare alla formazione di un mesociclone, ovvero una corrente ascensionale rotante all’interno del temporale, che può svilupparsi ulteriormente in una tromba d’aria.
Dove si formano in Italia
In Italia, le trombe d’aria non sono eventi rari, sebbene siano generalmente meno potenti rispetto a quelle che si verificano nelle aree più colpite come gli Stati Uniti. Le regioni italiane maggiormente esposte sono quelle costiere, soprattutto lungo il Mar Adriatico, il Mar Tirreno e il Mar Ionio. Tra le aree più colpite si possono citare la Puglia, la Sicilia, la Sardegna, il Veneto e la Toscana.
Questi fenomeni si manifestano spesso in autunno, quando le temperature del mare sono ancora elevate e favoriscono l’evaporazione, aumentando l’umidità e l’instabilità dell’aria. Anche il Nord Italia, in particolare la Pianura Padana, può essere soggetto a trombe d’aria, sebbene queste siano spesso di intensità inferiore rispetto a quelle costiere.
Differenze tra trombe d’aria e tornado
È importante notare che, sebbene i termini “tromba d’aria” e “tornado” siano spesso usati come sinonimi, ci sono alcune differenze tecniche tra i due fenomeni. In realtà, il termine “tornado” è utilizzato principalmente per descrivere i vortici violenti che si formano negli Stati Uniti, caratterizzati da dimensioni e potenza notevolmente maggiori rispetto alle trombe d’aria che si verificano in Italia.
In Italia, le trombe d’aria tendono ad essere più piccole e meno distruttive rispetto ai tornado americani. Un’altra distinzione è la frequenza e l’intensità: i tornado statunitensi sono classificati in base alla scala Fujita (che va da EF0 a EF5), mentre le trombe d’aria italiane raramente raggiungono i livelli più alti di questa scala.
Cambiamenti climatici e impatti futuri
I cambiamenti climatici stanno influenzando e continueranno a influenzare la frequenza e l’intensità delle trombe d’aria in Italia e nel resto del mondo. L’aumento delle temperature globali porta a una maggiore evaporazione degli oceani, aumentando l’umidità atmosferica e l’energia disponibile per i temporali. Questo può creare le condizioni per lo sviluppo di trombe d’aria più intense e frequenti.
In Italia, il riscaldamento del Mediterraneo potrebbe portare a una maggiore instabilità atmosferica, specialmente durante i mesi autunnali e invernali, aumentando la probabilità di eventi estremi. Inoltre, l’aumento delle temperature potrebbe allungare la stagione delle trombe d’aria, estendendola a periodi dell’anno in cui storicamente erano meno frequenti.
In conclusione, mentre le trombe d’aria in Italia sono storicamente meno devastanti rispetto ai tornado americani, i cambiamenti climatici potrebbero alterare significativamente questo scenario, rendendo questi fenomeni più comuni e potenzialmente più distruttivi in futuro.
Luigi Schiavo per StartNews