Piazza Armerina – Siccità: da esperti di virus a esperti di reti idriche. I “minchioni da tastiera” si mobilitano.
Perdurano ancora i disagi relativi alla siccità e a soffrire sono soprattutto le zone della città più difficili da raggiungere, come la contrada Santa Croce e la contrada Scarante. Il sindaco Nino Cammarata conferma che prosegue lo scavo dei nuovi pozzi che serviranno la città, mentre la struttura emergenziale, fatta in gran parte da volontari, attivata dal comune, lavora a pieno ritmo per raccogliere e smistare le richieste d’acqua dei cittadini e delle imprese. Dopo aver proceduto all’avvio dei lavori per riattivare alcuni pozzi e avviato le procedure che in questi casi vengono attivate per le situazioni di emergenza, non si comprende cosa possa fare il sindaco in più di quello che sta facendo per ridurre i disagi.
I minchioni da tastiera
Come al solito, in questi casi, dopo essere stati illustri esperti di virus durante la pandemia, molti diventano ingegneri idraulici ed esperti gestori delle emergenze. Comodamente seduti nelle loro poltrone, dispensano consigli e critiche, immortalate in post o interventi sui social.
Facebook, che notoriamente è un ricettacolo di castronerie e molto spesso luogo virtuale di sfogo per frustrati o di spazi autocelebrativi, è pieno di interventi sul tema della siccità e su (improbabili) azioni da intraprendere. Alla lettura di ciò che scrivono i minchioni da tastiera, preferisco dedicare tempo a chiedere informazioni all’ufficio della protezione civile sull’andamento della crisi, parlare con gli addetti ai lavori, sentire la gente delle diverse zone della città, confrontarmi con il sindaco e gli amministratori, recarmi al Centro Operativo Comunale. È un lavoro che faccio per informare correttamente chi mi legge, senza lasciare spazio alla disinformazione, per qualunque scopo essa venga utilizzata. Se venissi a conoscenza di azioni irregolari, negligenze o errori macroscopici non avrei difficoltà a denunciarli con forza.
Quando si concluderà la crisi
La crisi si concluderà quando le piogge torneranno a riempire i nostri invasi. L’unico problema aperto, più per una questione morale che tecnica, resterà quello dell’utilizzo e dello sfruttamento dei nuovi pozzi, scavati all’interno del territorio di Piazza Armerina. Come abbiamo già scritto su queste pagine, sarebbe utile sapere cosa ne sarà dell’acqua proveniente dal sottosuolo della nostra città.
Nicola Lo Iacono