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Il sindaco Nino Cammarata: possibile raggiungere l’indipendenza idrica per Piazza Armerina

Il sindaco Nino Cammarata: possibile raggiungere l’indipendenza idrica  per Piazza Armerina

Il sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, ha recentemente partecipato alla riunione della cabina di regia per l’emergenza idrica, in qualità di presidente dell’ATI della provincia di Enna. Durante l’incontro, è stato fatto il punto sulle azioni intraprese nei vari territori, inclusa la provincia di Enna, per affrontare la crisi idrica.

Apertura di nuovi pozzi per l’approvvigionamento idrico


Considerando i problemi di siccità che affliggono la Sicilia, sono stati finanziati e avviati interventi per l’apertura di sei nuovi pozzi nel territorio della provincia di Enna, di cui due a Piazza Armerina, dove grazie a un finanziamento ulteriore di un milione di euro, saranno aperti altri quattro pozzi. Questi interventi, secondo il sindaco, rappresentano un passo importante verso l’autonomia idrica, riducendo la dipendenza dalla diga Ancipa e potenzialmente portando a una diminuzione del prezzo dell’acqua. “Si tratta di qualcosa di storico per la nostra città. Lo avevo anticipato e oggi lo stiamo concretizzando: tra qualche settimana l’acqua dei primi pozzi riattivati raggiungerà le case dei piazzesi. Questo in prospettiva potrebbe darci l’autonomia rispetto all’acqua proveniente dalla diga Ancipa”.
È stata necessaria la siccità di quest’anno per poter reperire i fondi utili a finanziare un progetto che nel passato molti consideravano irrealizzabile. Il territorio di Piazza Armerina ha un sottosuolo ricco d’acqua e la gestione unitaria del servizio idrico che in alcuni casi ha agevolato alcuni comuni siciliani ha in realtà prodotto grossi danni a chi l’acqua l’ha sempre utilizzata sfruttando le risorse del proprio territorio. Credo che Cammarata stia affrontando il problema della distribuzione e quello del prezzo del prezioso liquido andando nella giusta direzione. Il passo successivo, se vogliamo veramente rendere autonoma Piazza Armerina e consentire ai cittadini di pagare l’acqua a prezzi molto più bassi rispetto agli attuali, sarebbe quello di pensare a una rigenerazione dei boschi della Bellia, eliminando gli Eucalyptus e sostituendoli con alberi meno dipendenti dall’acqua. Questo genere di piante, che furono inserite nel nostro territorio in previsione di una cartiera che sarebbe dovuta nascere nella zona dell’ex area Siace, in realtà assorbono acqua in maniera eccessiva attraverso un potente apparato radicale. Il bosco, dove potrebbero scavarsi diversi pozzi, andrebbe reimpiantato con alberi autoctoni.

Risparmio e ottimizzazione delle risorse idriche

Una delle misure innovative proposte dal sindaco riguarda l’installazione di circa 20 cisterne da 20.000 litri per creare una riserva idrica significativa utilizzando parte dell’acqua dei Canali che oggi si perde nell’ambiente. Questa acqua servirà per le operazioni di antincendio e per dissetare il bestiame, risparmiando così l’acqua potabile destinata all’uso domestico. Questa strategia mira a ottimizzare l’uso delle risorse idriche, soprattutto durante le emergenze causate dagli incendi, senza compromettere la fornitura di acqua potabile alle abitazioni.

Cammarata, in un suo comunicato, ha inoltre ribadito l’importanza di azioni concrete e risolutive per il territorio che vadano a sostegno concreto dei cittadini, sottolineando che, mentre altri criticano, la sua amministrazione continua a lavorare per risolvere le emergenze e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

COMUNICATO DELL’ATI ENNA 

La trivellazione e la messa in opera di sei pozzi “gemelli” – a meno di 5 metri di distanza da quelli già esistenti, a Enna, Piazza Armerina (2), Aidone, Assoro e Barrafranca – già in fase di lavorazione, dopo che dalla Protezione Civile sono stati stanziati 800 mila euro. E altri otto già finanziati, per quasi un milione di euro, negli stessi territori e ad Agira. Sono alcune delle novità annunciate dal presidente dell’Assemblea territoriale idrica della provincia di Enna, l’avvocato Nino Cammarata.

“E’ già stata finanziata l’apertura di sei pozzi: due a Piazza Armerina, poi ad Aidone, Assoro, Enna e Barrafranca – spiega il presidente Cammarata – e ci hanno appena comunicato il finanziamento di un altro milione di euro, che servirà a mettere in funzione altri 7 pozzi, ovvero altri due a Piazza, uno ad Aidone, tre a Enna e uno ad Agira”.
Le novità riguardano ovviamente anche la città di cui il presidente Cammarata è sindaco, ovvero Piazza Armerina, dove è stata chiesta alla Protezione Civile l’autorizzazione per l’utilizzo della fonte dei “Canali” al fine di approvvigionare i campi, dare respiro agli allevamenti, nonché per fronteggiare casi di emergenza legati agli incendi, per cui, viceversa, sarebbe stata altrimenti utilizzata acqua disponibile per usi potabili.
In questo modo, nella Città dei Mosaici, si lavora al riempimento di 20 cisterne da 20 mila litri d’acqua, creando una riserva d’acqua decisamente necessaria. Per il momento non potrà essere utilizzata per usi domestici, ma si recuperano comunque migliaia e migliaia di litri.

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