Fnp Cisl a difesa del Servizio sanitario nazionale tra nuove forme di assistenza e telemedicina
Sfide Sanitarie nell’Entroterra Siciliano
Durante la recente tavola rotonda “Sviluppo della Sanità e del welfare nel territorio di Enna”, svoltasi all’università Kore, sono stati esposti i critici problemi sanitari che affliggono la regione. L’evento, organizzato dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl di Agrigento-Caltanissetta-Enna, in collaborazione con l’università Kore, l’Asp 4 e la Cisl Agrigento-Caltanissetta-Enna, ha messo in luce come i cittadini, stanchi delle lunghe attese e dei costi proibitivi delle cure private, sono costretti a cercare soluzioni alternative nel nord Italia. Parallelamente, si evidenzia l’abuso dei codici bianchi nei Pronto Soccorso e la carente comunicazione nei confronti degli anziani, con dati demografici che mostrano un invecchiamento accelerato e un’emigrazione crescente dei giovani.
Novità e Iniziative Locali
La risposta locale a queste sfide include l’introduzione di Centrali Operative Territoriali, Ospedali di Comunità e Case di Comunità finanziati dal Pnrr, previsti per i prossimi mesi. Queste strutture promettono di alleviare il carico sui pronto soccorso, offrendo servizi accessibili 24 ore su 24. L’Asp di Enna ha anche introdotto la telemedicina per monitorare i pazienti a distanza, migliorando l’efficacia del follow-up post-ospedaliero.
Integrazione tra Università e Sanità Pubblica
L’università Kore si è dimostrata un attore chiave nella trasformazione sanitaria di Enna, fornendo non solo formazione, ma anche tecnologie avanzate come il “medico Robot” che sta rivoluzionando gli interventi chirurgici all’ospedale Umberto I. Questo robot, donato dall’università, riduce i tempi di recupero e i rischi operatori, attrattiva che sta portando sempre più pazienti a scegliere queste innovazioni tecnologiche.
Un Modello di Collaborazione da Espandere
Il successo dell’evento ha stimolato l’idea di estendere questo modello di dialogo e cooperazione ad altre province siciliane, promuovendo un approccio integrato che coinvolge università, Asp e sindacati. Questo modello non solo affronta le sfide sanitarie immediate, ma stabilisce anche una piattaforma per il continuo miglioramento dei servizi sanitari, ponendo le basi per un futuro in cui la sanità siciliana possa finalmente rispondere in modo efficace alle necessità dei suoi cittadini.