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Contro la crisi dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina il sindaco Cammarata e l’assessore Arancio cercano dialogo con l’ASP

Contro la crisi dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina il sindaco Cammarata e l’assessore Arancio cercano dialogo con l’ASP

Ridimensionamenti e sfide per il diritto alla salute

L’ospedale Chiello di Piazza Armerina, al pari di molti altri piccoli ospedali italiani, si trova da vent’anni a questa parte in una situazione di costante ridimensionamento. Questa tendenza, che minaccia la garanzia del diritto alle cure e alla salute per tutti, è frutto di una visione della sanità che privilegia logiche contabili a discapito dell’accessibilità e della qualità dei servizi.

La Costituzione e il diritto alla salute

Al centro della questione vi è il diritto alla salute, sancito come principio fondamentale dalla Costituzione Italiana, in particolare nell’articolo 32. Questo articolo stabilisce che la salute non è solo un diritto individuale ma un interesse collettivo, imponendo allo Stato l’obbligo di garantire l’accesso alle cure a tutti i cittadini, in particolare agli indigenti. Nonostante ciò, l’ospedale Chiello e simili realtà ospedaliere di provincia si trovano a fronteggiare sfide sempre più pressanti, che mettono a rischio l’effettiva fruibilità di tale diritto.

La risposta delle autorità locali

In questo contesto di incertezza, le autorità locali stanno cercando di mobilitarsi per garantire il futuro dell’ospedale. Il sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, e il neo assessore alla Sanità, Concetto Arancio, hanno annunciato prossimi incontri con la dirigenza dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) per discutere della gestione dei reparti ospedalieri e del rafforzamento dell’organico. L’obiettivo è affrontare le criticità esistenti, come i problemi in ortopedia, le vaccinazioni, e la carenza di personale anestesista, che potrebbero aggravarsi ulteriormente a causa dei prossimi pensionamenti.

Un ospedale in difficoltà

L’ospedale appare oggi in una condizione critica, tanto che l’assessore Arancio ha parlato di una situazione di “agonia”. La ricerca di un dialogo costruttivo con l’ASP è considerata essenziale per trovare soluzioni efficaci. Allo stesso tempo, emerge la necessità di riconoscere l’importante ruolo svolto dall’ospedale durante la pandemia e di valorizzare la sua funzione vitale per Piazza Armerina, città a vocazione turistica, che non può permettersi di perdere un punto di riferimento sanitario così cruciale.

La crisi dell’ospedale Chiello pone dunque in evidenza un dilemma più ampio sulla gestione della sanità pubblica in Italia, tra esigenze di bilancio e imperativi di tutela del diritto alla salute garantito dalla Costituzione. La situazione richiede un intervento urgente per garantire che l’accesso alle cure rimanga un diritto inalienabile per tutti i cittadini, in linea con i principi fondanti del sistema sanitario nazionale.

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