Piazza Armerina alla Biennale di Malta e altre riflessioni. I piani del Sindaco Cammarata per il futuro della città.
PIAZZA ALLA BIENNALE: CULTURA E PROMOZIONE TURISTICA
Alla Biennale d’Arte Moderna di Malta, nella quale Piazza Armerina ha una location espositiva, vengono proposti artisti di diverse nazionalità con i loro lavori, a formare un mosaico di esperienze comunicative che richiama, da un punto di vista iconico, i mosaici della Villa Romana del Casale, patrimonio UNESCO.
La presenza di Piazza Armerina, in un luogo così importante come Malta, non è esclusivamente legata a scopi di divulgazione culturale. La partecipazione alla Biennale è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale del sindaco Nino Cammarata nel tentativo, peraltro perfettamente riuscito, di promuovere dall’interno di uno dei crocevia più importanti per il turismo nel Mediterraneo, la città dei mosaici e del Palio dei Normanni. Un luogo in Sicilia che ormai rappresenta una delle tappe obbligate del turismo nazionale e internazionale, grazie alla Villa romana, ma che deve ulteriormente espandere il settore puntando a forme di turismo che abbiano come centro di interesse la stessa città e le diverse capacità attrattive, molte delle quali ancora da sviluppare.
IL PROGETTO DEL SINDACO E LA SUA RICHIESTA ALLE OPPOSIZIONI
Da osservatore esterno a seguito del gruppo, ho avuto in questi giorni l’opportunità di poter approfondire con il sindaco Nino Cammarata molti temi legati allo sviluppo economico della città che da sempre stanno a cuore a StartNews. Dal Palio dei Normanni alla promozione della città attraverso importanti appuntamenti annuali, dall’area Ex Siace alla valorizzazione dei boschi Bellia, ho notato una stretta convergenza tra ciò che negli anni noi di StartNews abbiamo proposto ai politici che hanno governato la città e il progetto complessivo che in questi giorni mi ha raccontato il sindaco.
Ci sarà modo di approfondire questi temi, ma quello che ho potuto constatare con certezza, e su cui mi sento di rassicurare i piazzesi, è che oggi su Piazza Armerina esiste un progetto che travalica i tempi politici scadenzati dalle elezioni e dalle campagne elettorali. Cammarata non mi ha parlato del futuro in termini circoscritti ai prossimi 4 anni, periodo in cui si concluderà il suo mandato, ma è andato oltre, sottolineando che molti dei progetti a cui si sta lavorando saranno la base dalla quale qualunque sindaco che lo sostituirà potrà prendere la città per mano e condurla su un sentiero già tracciato.
Cammarata ci è sembrato sinceramente addolorato perché spesso attaccato in consiglio comunale da un’opposizione che sembrerebbe ignorare i passi in avanti fatti da Piazza Armerina e testimoniati dai numeri. Un’opposizione a cui il sindaco non chiede sconti nel dibattito, che ritiene anzi salutare e indispensabile per il confronto delle idee, ma a cui chiede, così mi è sembrato di capire, di alzare il livello.
LE MIE CONSIDERAZIONI COME PUBBLICO NON PAGANTE
In effetti, nelle sedute comunali ho notato un’opposizione, che seppur a “microfoni spenti” apprezza l’operato dell’amministrazione in molti settori, tende poi a confrontarsi in aula su cavilli burocratici e su temi di secondo piano. Sono lontani i tempi dei grandi consigli comunali del passato, dove lo scontro tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista avveniva sui grandi temi di sviluppo della città, grazie anche alla statura politica di molti degli uomini e delle donne che componevano i quadri politici di allora. Purtroppo, l’opposizione, sia di destra che di sinistra, e non solo a Piazza Armerina, finisce per dimenticare quale dovrebbe essere il suo ruolo principale, ovvero quello di tessitrice di progetti alternativi. Diventa così facile cadere nell’equivoco di confondere la politica con il ruolo di un mastro picconatore e di trasformare i consigli comunali in teatrini del nulla e i consiglieri in attori non protagonisti, svilendo alla fine lo stesso Consiglio Comunale, massima espressione della democrazia rappresentativa locale.
LA BIENNALE VIBRA AL SUONO DEI TAMBURI DI PIAZZA
Ritornando sulla partecipazione di Piazza Armerina alla Biennale, c’è da sottolineare l’enorme successo dei tamburi di Palio che nei principali viali de La Valletta sono stati immortalati da centinaia di smartphone, creando un flusso di video e foto sui social senza precedenti in questo periodo dell’anno, ma che hanno anche emozionato gli spettatori, incluso il Console Italiano a Malta, che è probabile coinvolga Piazza Armerina in un prossimo evento internazionale. Ultima notazione riguarda il gruppo di figuranti che hanno sfilato con grande professionalità seguendo i tamburi e conferendo quella necessaria regalità che ha segnato il successo delle esibizioni. Bravi!
L’avventura alla Biennale di Malta di Piazza Armerina non finisce con questa due-giorni; continuerà per circa tre mesi all’interno del Palazzo dell’Inquisitore di Malta dove le opere continueranno ad essere esposte. Un plauso particolare va infine anche alla curatrice della mostra, Alessia Montani, le cui competenze e capacità hanno permesso alla nostra città di offrire ai visitatori una location adeguata al livello richiesto da una Biennale e, inoltre, all’intero staff presente a Malta.
Nicola Lo Iacono per StartNews