Una voce per la Sicilia: L’AUCLIS si mobilita per la lingua siciliana
La Sicilia si trova di fronte a una sfida culturale di proporzioni storiche. L’AUCLIS, federazione di diciotto associazioni radicate nell’isola, solleva un grido d’allarme per la tutela della lingua siciliana, patrimonio inestimabile minacciato da pregiudizi radicati e dall’assenza di politiche di promozione. La lettera aperta inviata ai deputati regionali non è solo un appello, ma un manifesto di resistenza culturale.
L’allarme AUCLIS: una lingua sotto assedio
L’AUCLIS lancia un monito chiaro: il siciliano è una lingua vulnerabile, non un dialetto marginale. L’erosione linguistica, alimentata da pregiudizi e negligenza politica, rischia di cancellare un tassello irrinunciabile dell’identità siciliana. Questa non è soltanto una questione di conservazione linguistica, ma di resistenza culturale in un’epoca di omologazione. La lotta per la sopravvivenza del siciliano è irta di ostacoli. I pregiudizi che lo relegano a “lingua di serie B”, inadatta ai tempi moderni, sono radicati e dannosi. Questa battaglia contro l’oblio richiede un cambio di narrazione: il siciliano come lingua viva, capace di evolversi e di esprimere la ricchezza culturale dell’isola.
Proposte concrete: dall’insegnamento ai media
L’AUCLIS non si limita a denunciare; propone soluzioni pratiche. Dall’implementazione della legge sull’insegnamento del siciliano, evitando approcci obsoleti, all’incentivazione del suo uso nei media e nella produzione culturale. Queste azioni mirano a rianimare il siciliano, riscoprendolo come lingua adatta alla comunicazione contemporanea. La mobilitazione per la lingua siciliana si concretizza in eventi e convegni, come il prossimo incontro al Parlamento siciliano e il convegno online “Alla ricerca della verità sulla Lingua Siciliana”. Questi appuntamenti sono l’occasione per rafforzare la comunità di parlanti, scienziati e politici attorno a un obiettivo comune: la rinascita del siciliano come lingua di cultura, storia e quotidiano.
L’azione dell’AUCLIS, con il suo forte richiamo all’unità e alla responsabilità collettiva, rappresenta un punto di svolta per la tutela del siciliano. Sta ai politici e alla comunità tutta raccogliere questo appello, affinché la lingua siciliana possa continuare a vivere e fiorire nel cuore del Mediterraneo.
Lucia Sansone per StartNews