Palermo – Le semplificazioni in tema di concessioni edilizie in zone protette potrebbero causare danni e speculazioni
Un nuovo disegno di legge, recentemente approvato dalla IV commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars), è ora pronto per essere discusso in Aula. Questa riforma rappresenta un passo importante verso la semplificazione burocratica ma solleva importanti interrogativi sull’equilibrio tra sviluppo economico e conservazione ambientale. Se da un lato questa riforma promette di accelerare i processi di approvazione per progetti edilizi e di pianificazione urbana, dall’altro emerge una crescente preoccupazione per la potenziale minaccia a ecosistemi delicati, specialmente nelle aree protette.
Il punto focale di tale preoccupazione si annida nelle nuove normative relative al rilascio di nullaosta e concessioni in zone sensibili come parchi e riserve naturali. La facilitazione di tali procedure potrebbe, infatti, aprire la porta a una maggiore speculazione edilizia in aree precedentemente preservate per la loro importanza ecologica. Questo allentamento dei vincoli, per quanto possa sembrare un incentivo per l’economia locale, rischia di tradursi in uno sviluppo edilizio non regolamentato e potenzialmente dannoso per l’ambiente.
È essenziale che tali riforme siano accompagnate da una rigorosa valutazione d’impatto ambientale e da un dialogo costruttivo con esperti in materia ecologica e conservazione, per garantire che lo sviluppo economico non avvenga a discapito della salute e della biodiversità delle aree protette siciliane.