Enna. Messa di Natale all’insegna della solidarietà nella chiesa Mater Ecclesiae
La parrocchia, guidata da Padre Angelo Lo Presti, è ormai nota da molti anni, per essere il punto di riferimento della raccolta di fondi che sostengono le molteplici attività del noto medico missionario in Zambia, Cristina Fazzi. Cristina è una di noi, ha la stessa età di chi scrive e con lui ha frequentato cinque anni le elementari, dove era la più brava della classe. Il medico, se avesse voluto avrebbe potuto fare una sicura carriera accademica, al calduccio e al sicuro nell’opulento Occidente. E invece no: Cristina ha scelto di dedicarsi agli ultimi, a coloro che vivono in condizioni assolutamente disagiate nel Sud del mondo.
E così, con umiltà, la donna ha raccontato a noi parrocchiani le attività di questo ultimo anno. Ha innanzitutto ricordato la sua attività di medico nelle baraccopoli di Ndola, il programma nutrizionale, le borse di studio per gli studenti meritevoli, l’attività nella casa famiglia, dove la sua equipe si dedica ad essere famiglia per i bambini che non hanno famiglia. L’attività ambulatoriale, che si articola sia a livello stanziale sia a livello itinerante. Particolare attenzione merita lo “Ishuko Project”, ovvero la recente costituzione di un centro di riabilitazione psichiatrica, in uno Stato, lo Zambia, dove non esistono strutture pubbliche di questo genere, e i ragazzi poveri, affetti da patologie psichiatriche sono lasciati al loro destino.
Cristina e i suoi hanno combattuto un anno per far riconoscere questo centro e, sono stati considerati dalle autorità, elementi di disturbo, tanto che, paradossalmente, gli hanno fatto chiudere la clinica perché mancava in essa, l’aria condizionata. Passate queste prime difficoltà, l’operato di Cristina è stato riconosciuto e l’ospedale locale le ha chiesto di collaborare. Ma v’è di più: da qualche mese il centro è stato riconosciuto come struttura d’eccellenza psichiatrica dalla massima autorità del paese in tema di salute mentale, l’ospedale psichiatrico “Chainama” della capitale Lusaka. Da quando hanno iniziato questa prestigiosa collaborazione nessuno ha più disturbato il loro operato in quanto sono stati finalmente riconosciuti come struttura pubblica al pari di una struttura governativa. Il medico ennese tiene a precisare come nella vita siano importanti i piccoli gesti (ndr l’obolo della vedova) rispetto a quelli eclatanti. Nei giorni scorsi ha donato, difatti, una carrozzina nuova ad una bambina cerebrolesa e l’ha resa felice. Questo è il Natale, questa è la luce di Gesù e si trasmette attraverso piccoli gesti. E con questi piccoli gesti si può portare un raggio di luce per illuminare la sofferenza della guerra. Infine, Cristina, ha ringraziato la parrocchia e padre Angelo per tutto quanto hanno fatto e fanno per la missione.
Mario Antonio Filippo Pio Pagaria