Violenza sulle donne: la legge passa ma rimangono dubbi sull’efficacia
La Camera ha detto sì. Nessun voto contrario, un plebiscito. La proposta di legge della Lega sulla violenza sulle donne è stata approvata. Ma non lasciatevi ingannare dai numeri; le cifre possono essere ingannevoli come un miraggio nel deserto.
La legge promette molto: più tutele, più risorse, più attenzione. Ma la domanda che dovremmo tutti farci è: cambierà davvero qualcosa? O è solo un altro esempio di quella retorica parlamentare che tanto amiamo criticare?
La legge prevede un aumento delle pene per gli autori di violenza domestica, l’implementazione di programmi di prevenzione e la creazione di centri di ascolto specializzati. Suona bene, no? Ma come sempre, il diavolo è nei dettagli.
Parliamo di risorse. La legge stanzia fondi, ma non specifica come verranno distribuiti. E la storia ci insegna che senza un piano chiaro, i fondi possono facilmente evaporare nel nulla, come lacrime nella pioggia.
E poi c’è l’opinione pubblica. Un voto unanime in Parlamento è un forte messaggio, ma non basta a cambiare la mentalità delle persone. La cultura della violenza è radicata e non si estirpa con un colpo di spugna legislativo.
Quindi, mentre celebriamo questo passo avanti, teniamo gli occhi aperti. Una legge è solo un pezzo di carta se non è seguita da azioni concrete. E in questo caso, le azioni parlano più forte delle parole.
Attilio Franchi per StartNews