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New York soffocata dal fumo: il cambiamento climatico alimenta gli incendi in Canada

New York soffocata dal fumo: il cambiamento climatico alimenta gli incendi in Canada

di Giulio C. Boldrini per StartNews

New York, 9 giugno 2023 – Il cielo di New York e di altre città della costa orientale degli Stati Uniti si è tinto di arancio, mentre i livelli di inquinamento atmosferico hanno raggiunto soglie di pericolo per la salute umana. La causa è il fumo proveniente dagli incendi boschivi che stanno devastando vaste regioni del Canada, favoriti dal riscaldamento globale.

Secondo il meteorologo Collin Gross, la sera del 7 giugno l’indice di qualità dell’aria ha raggiunto un punteggio di 342, una soglia considerata pericolosa per la salute. Ciò significa che ora sono a serio rischio tutte le persone, sebbene i cardiopatici, chi soffre di asma, gli anziani, i bambini e in generale i soggetti fragili restino i più esposti alle conseguenze peggiori.

Non a caso, numerose autorità locali hanno annullato eventi pubblici, soprattutto sportivi, e hanno iniziato la distribuzione gratuita delle mascherine N95, le stesse usate durante la pandemia di Covid-19. Il panorama che si presenta agli occhi dei cittadini è apocalittico, con il cielo fosco, denso di fumo e tinto di arancio-rossastro, che ha letteralmente cancellato il celeberrimo skyline della Grande Mela.

La colpa è degli incendi che stanno interessando il Canada, in particolare la provincia francofona del Quebec, la più grande. Al momento le stime ufficiali contano oltre 400 incendi attivi, dei quali circa 250 fuori controllo, nonostante il massiccio dispiegamento di vigili del fuoco e mezzi per contenere le fiamme, in arrivo anche dall’estero.

Il Canada è di fatto entrato nella peggiore stagione degli incendi della sua storia, iniziata molto prima del consueto. La circolazione atmosferica sta trascinando il fumo e la cenere verso Sud Est, investendo diverse metropoli statunitensi come Boston e Philadelphia, dove la qualità dell’aria è crollata. Ma i venti potrebbero spostare la mostruosa nube anche più internamente e verso Ovest, in base alle previsioni meteorologiche dei prossimi giorni.

Si tratta di un disastro eccezionale che mette a repentaglio la salute di decine di milioni di persone e animali, con potenziali effetti gravi su scala globale, a causa delle enormi emissioni di carbonio dovute al materiale organico bruciato.

Gli incendi sono favoriti dal cambiamento climatico, che rende le condizioni più secche e instabili. Secondo il sito web meteoblue, l’America si è riscaldata di circa 0.9 °C dal 1895, e che la maggior parte del riscaldamento si è verificato dal 1970. Senza gli sforzi adeguati per ridurre le emissioni di gas serra, il paese potrà andare incontro ad un aumento fino a 12 °C nel 2100.

Il cambiamento climatico colpisce anche altre regioni degli Stati Uniti, con ondate di calore, siccità, inondazioni e tempeste sempre più frequenti e intense. Secondo un rapporto del Consiglio Nazionale delle Ricerche intervistato da Cnr.it, gli Stati Uniti sono tra i paesi più vulnerabili agli impatti del riscaldamento globale, sia per le conseguenze ambientali che economiche e sociali.

Per contrastare questa emergenza planetaria è necessario un impegno globale e coordinato tra tutti i paesi. L’amministrazione Biden ha riportato gli Stati Uniti nell’accordo di Parigi del 2015, che stabilisce un quadro globale per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, preferibilmente a 1,5°C (gradi Celsius), rispetto ai livelli preindustriali.

Per raggiungere questo obiettivo di temperatura globale, i paesi mirano a ridurre la crescita delle emissioni di gas serra il prima possibile e rapide riduzioni successivamente, sulla base della migliore fattibilità scientifica, economica e sociale disponibile. Ma non basta. Servono azioni concrete e urgenti per adattarsi ai cambiamenti già in atto e per mitigarne gli effetti più devastanti.

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