Il pianto delle piante: quando sono stressate emettono ultrasuoni
Le piante non sono mute. Anche se non hanno corde vocali o polmoni, sono in grado di emettere dei suoni quando sono in difficoltà. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sulla rivista Cell da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel Aviv, che ha registrato per la prima volta gli ultrasuoni prodotti dalle piante in condizioni di stress idrico o di lesione.
Gli scienziati hanno usato dei microfoni sensibili per captare i suoni emessi da piante di tabacco e di pomodoro coltivate in serra. Hanno poi sottoposto le piante a due tipi di stress: la mancanza d’acqua e il taglio delle foglie o degli steli. Hanno scoperto che le piante emettevano fino a 35 ultrasuoni all’ora, con una frequenza compresa tra 20 e 100 kilohertz, troppo alta per essere percepita dall’orecchio umano.
Gli ultrasuoni variavano a seconda del tipo e dell’intensità dello stress. Le piante assetate producevano suoni più lunghi e frequenti rispetto alle piante ferite. Inoltre, i suoni erano diversi tra le due specie di piante. Gli scienziati hanno usato un’intelligenza artificiale per analizzare i suoni e riconoscere il tipo di stress e la specie di pianta con un’accuratezza superiore al 90%.
Ma a cosa servono questi suoni? Gli autori dello studio ipotizzano che possano avere una funzione comunicativa, sia tra le piante che tra le piante e gli animali. Infatti, alcuni animali, come i pipistrelli, i topi e gli insetti, sono in grado di sentire gli ultrasuoni e potrebbero usarli per localizzare le piante più appetibili o più vulnerabili. Al contrario, altri animali, come le api, potrebbero evitare le piante stressate che offrono meno nettare.
Lo studio apre nuove prospettive per la comprensione della biologia delle piante e della loro interazione con l’ambiente. Potrebbe anche avere applicazioni pratiche per il monitoraggio dello stato di salute delle colture e per il miglioramento della produttività agricola. Le piante ci parlano, basta saperle ascoltare.