Greci e Romani? Studiarli a Morgantina e alla Villa del Casale è più efficace
La vita quotidiana di Greci e dei Romani può essere raccontata attraverso le pagine dei libri di storia o con un buon video documentario. Secondo l’archeologa Serena Raffiotta, però, partire dai reperti e da oggetti e suppellettili, statue e ornamenti ritrovati in provincia di Enna è più efficace “ma soprattutto utile a educare futuri cittadini al valore identitario del nostro patrimonio culturale e sensibilizzarli alla sua tutela”. Specialmente se si va a visitare di presenza Morgantina, il museo archeologico regionale di Aidone e la Villa romana del Casale.
È l’esperienza appena conclusa dagli alunni delle classi quinte dei plessi Santa Chiara e Sant’Onofrio dell’istituto comprensivo Santa Chiara Enna, diretto da Maria Concetta Messina. I ragazzi proprio mercoledì 29 marzo si sono recati nei due siti archeologici dell’Ennese che testimoniano in maniera esaustiva la civiltà greca e quella romana, accompagnati dalle loro insegnanti.
A guidarli – prima con incontri specifici dentro le aule scolastiche e poi nell’uscita – l’esperta Raffiotta, archeologa, educatrice museale, consulente accademica e artefice del rimpatrio in Italia della celebre “Testa di Ade”: “Gli incontri con gli alunni e le loro docenti sono iniziati a febbraio su invito della dirigente scolastica Messina – racconta – in aula ho parlato ai ragazzi dell’archeologia, del suo rapporto con la storia, il lavoro dell’archeologo, il cantiere di scavo e le varie tipologie di ritrovamenti. E ho narrato anche la storia del nostro territorio, ricostruendo una linea del tempo”.
Durante l’uscita, salutata da una bella giornata di sole primaverile, i ragazzi hanno avuto modo di vedere e toccare i luoghi e gli oggetti di uso quotidiano di Greci e Romani, passando anche a fare un saluto alla Dea di Morgantina al museo di Aidone. “Si sono dimostrati attenti ed entusiasti – continua l’archeologa – è stato un piacere condurli in questo breve ma intenso percorso didattico e nei siti archeologici alla scoperta dei nostri antenati e dei tesori che il mondo ci invidia”.
La dirigente Messina sottolinea: “Da tempo il nostro istituto scolastico si impegna nell’educazione al patrimonio culturale, in anni recenti sono stati dedicati alla tematica diversi progetti con fondi Pon a cui Serena Raffiotta ha collaborato come esperto. Tocca alla scuola svolgere questo ruolo fondamentale. E i nostri alunni, guidati dalle docenti, aderiscono con stupore e passione”.